L’HOBBY ARTISTICO
«La mia Busto fatta coi Lego»
Matteo Tosi realizza i monumenti cittadini in miniatura. E lancia un appello

Riprodurre i monumenti di Busto Arsizio coi mattoncini Lego: la suggestiva idea è venuta a Matteo Tosi, ventiduenne bustocco animato da un amore sconfinato per la propria città. Matteo (che studia Chimica all’Università dell’Insubria) ha trovato un modo per conciliare due sue grandi passioni, i Lego e, appunto, la storia di Busto Arsizio.
Così, qualche mese fa, ha cominciato a studiare il modo per concretizzare l’idea di edificare una Busto in miniatura con i celebri mattoncini colorati.
«È un progetto che si realizza per fasi successive - spiega Matteo - inizialmente il monumento viene elaborato al computer attraverso un apposito software. Concluso questo step, si passa alla costruzione vera e propria, acquistando i pezzi sulla piattaforma BrickLink, di cui è proprietaria lo stesso gruppo Lego».
Per il momento il giovane originario del quartiere di Madonna Regina ha quasi completato l’elaborazione del santuario di Santa Maria. Ma l’idea è quella di ricreare non solo i monumenti principali della città, come la Basilica di San Giovanni e il Museo del Tessile, ma anche opere un po’ meno note come l’Edicola di San Carlo e, perché no, i vecchi cotonifici e alcuni edifici oggi demoliti, ripescandoli dalle fotografie d’epoca.
«Tutto nasce dall’enorme passione che ho sempre avuto per la storia e l’arte della mia città - precisa Tosi - tant’è vero che, al liceo, quando ho dovuto fare una ricerca di Storia, ho scelto come argomento “Busto Arsizio nel Medioevo”. Mi dà fastidio sentir dire che a Busto non c’è niente: non è assolutamente vero. Basta girare la città e leggere qualche libro per rendersi conto di quanta arte e cultura sia ricca questa città. Vorrei che i miei concittadini ne fossero più consapevoli».
Matteo fa la propria parte per divulgare il bello di Busto, non solo col progetto dei monumenti in versione Lego, ma anche attraverso la fotografia: è lui a gestire la pagina Instagram “Altomilanese Turismo”, che propone una carrellata di immagini di angoli di Busto conosciuti (e non), accompagnate da una sintetica presentazione. Un modo per invitare soprattutto i più giovani (principali fruitori di un social come Instagram) a rendersi conto che Busto Arsizio può appagare anche l’occhio degli esteti.
Mamma Patrizia e papà Mario supportano l’impresa di Matteo: «Adesso ho quasi finito di creare il Santuario di Santa Maria: ci sto lavorando da qualche mese, perché una riproduzione fedele richiede tempo e attenzione. Ma ormai ci siamo, e a breve farò rifornimento dei mattoncini necessari per passare dal render alla costruzione».
Ed è solo il primo passo verso la creazione di una mini-Busto di Lego.
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