LA TRAGEDIA
«Avevo paura di Andrea. Era ossessivo»
La mamma dei bimbi uccisi ha detto ai carabinieri che il marito temeva di non poter più vedere i figli dopo la separazione

«Avevo paura di lui. Me ne sono andata perché non ne potevo più. Andrea era diventato possessivo e ossessivo. Continuava a ripetere che dopo la separazione non gli avrei più fatto vedere Giada e Alessio, ma non era vero. Non avrei mai fatto una cosa del genere». È quello che Luana Vivirito, la mamma dei due bambini uccisi dal padre Andrea Rossin all’alba di ieri, giovedì 24 marzo, a Mesenzana, ha detto ai carabinieri nel corso di un primo colloquio sulla tragedia, che si è conclusa con il suicidio del compagno, una morte avvenuta per tutti con un colpo di coltello al cuore.
Dal punto di vista giudiziario il fatto non avrà alcuno sviluppo, dato che l’autore del duplice omicidio è deceduto anche lui, ma ugualmente continuano gli accertamenti dei carabinieri coordinati dalla Procura di Varese. In particolare per stabilire quali fossero le condizioni psichiche di Rossin, che era stato ricoverato in ospedale due anni fa e seguiva, o avrebbe dovuto seguire, una terapia farmacologica, ma non era seguito da specialisti.
Intanto è stata disposta l’autopsia sui corpi di assassino e vittime: l’esame sarà effettuato martedì prossimo, 29 marzo, e dovrà stabilire non tanto le cause della morte, che sono evidenti, ma se il padre avesse narcotizzato i figli prima di colpirli. In base ai primi riscontri dell’indagine pare comunque che le cose non siano andate così: Giada, 13 anni, e Alessio, 7, sono stati uccisi nel sonno.
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