AL CENTRO COMMERCIALE
Mette le scarpe e scappa: arrestata alle Corti
Donna bloccata a Varese dopo aver spintonato una commessa

La donna è entrata nel negozio e ha preso tre paia di scarpe, senza alcuna intenzione di pagare il conto. Ha nascosto due scatole in una borsa, poi ha indossato un paio di décolleté e si è incamminata verso l’uscita. Ma è stata fermata dalla commessa; ne è nata una breve colluttazione e la responsabile del punto vendita è stata strattonata, spintonata ed è caduta a terra, mentre la cliente (non pagante) è uscita dal centro commerciale Le Corti. Ma poco dopo è stata fermata e arrestata dai poliziotti della Squadra Volante in via Manzoni. L’accusa? Rapina impropria, perché per assicurarsi la fuga la donna avrebbe usato la violenza contro l’addetta alle vendite.
La “lezione” di Elio
«Quel bisogno di scarpe che non vuole sentire ragioni...», cantano, con la loro inconfondibile ironia, Elio e le Storie Tese nel brano La follia della donna. Un desiderio irrefrenabile che è costato davvero caro alla quarantenne originaria di Bergamo ma domiciliata a Lozza a casa del compagno. «Mi spiace che si sia fatta male, ma io non l’ho spinta. Non ho mai fatto male a nessuno», si è difesa, tra le lacrime, l’indagata nel corso dell’interrogatorio. La sua versione non coincide però con quella dell’accusa, secondo la quale la 40enne si è impossessata di tre paia di calzature nel negozio Scarpe & Scarpe, tagliando le placche antitaccheggio per poi superare le casse.
Allarme antitaccheggio
Ma l’operazione è riuscita solo in parte: l’allarme è suonato e la donna è stata invitata dalla responsabile dell’attività a restituire il maltolto (del valore di 200 euro). Lei ha consegnato solo le scatole che aveva nascosto in una borsa, senza togliersi quelle con i tacchi a spillo che si era messa ai piedi sperando di passare inosservata. Da lì la contestazione e la colluttazione, conclusa con la fuga della “amante delle scarpe”. «Ho consegnato spontaneamente i sandali, che peraltro non erano per me ma per una mia vicina di casa che è in difficoltà, ma a quelle che indossavo non ci ho nemmeno pensato - ha dichiarato - La commessa mi ha preso la borsa per vedere che cosa contenesse; lei tirava da una parte, io dall’altra, e quando ho mollato la presa, lei è caduta».
L’arresto, eseguito nel primo pomeriggio di giovedì, è stato convalidato ieri mattina dal giudice Stefania Brusa. Poi, come chiesto anche dal pm Nicola Ronzoni, l’indagata è stata scarcerata, senza alcuna misura cautelare. Il suo difensore, l’avvocato Raffaella Iovino, ha chiesto e ottenuto un rinvio per valutare un eventuale rito alternativo; il processo per direttissima, quindi, si terrà a fine giugno.
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