CANTIERE MIND
Oltre l’Albero della vita le gru del Galeazzi
Ospedale, Human Technopole e campus universitario sul milione di metri quadrati che accolsero Expo 2015

L’Albero della vita rimane simbolo di Expo Milano 2015. In questa fase di cambiamento, a rappresentare Mind, il Milano Innovation District da completare entro dieci anni, sono le alte gru del cantiere che vede crescere, al ritmo di uno al mese, i sedici piani del nuovo ospedale Galeazzi.
Nel 2024, quando la rivoluzione sarà a buon punto, i luoghi chiave del milione di metri quadrati in carico ad Arexpo saranno il centro sanitario vicino al carcere di Bollate, Human Technopole (con Palazzo Italia e alcuni nuovi edifici in costruzione), il campus con le facoltà scientifiche dell’ Università Statale che nascerà sul prato che ha accolto il concerto di Eminem e si prepara a essere calpestato, in giugno, dai fans di Vasco Rossi.
A NORD DEL DECUMANO
A nord del Decumano, asse su cui campeggia lo scheletro dei tendoni che diedero ristoro ai 22 milioni di visitatori di Expo, sorgeranno tutte le realtà pubbliche citate. A sud avrà libero campo l’inventiva dei privati.
«Il Galeazzi è in fase avanzata, sarà pronto alla fine del 2021, già nel 2022 accoglierà una conferenza mondiale di ortopedia. Trecento operai lavorano h24. Si corre - spiega Igor De Biasio, ad di Arexpo dal luglio scorso - Per Human Technopole, Palazzo Italia è stato consegnato e inaugurato con il premier Giuseppe Conte: ospiterà uffici e amministrazione. Si lavora sul cardo e in sei delle stecche di servizi di Expo, che saranno rifunzionalizzate ed entro settembre-ottobre 2020 diventeranno laboratori temporanei per 1200 ricercatori. Ai primi di gennaio scade il bando per costruire entro il 2024 un nuovo edificio iconico, Palazzo Italia 2. Il 6 gennaio chiuderà anche la gara per selezionare lo sviluppatore del grande campus della Statale».
A SUD DEL DECUMANO
La parte privata si svilupperà a sud del Decumano a partire dal 2022. Fiera Milano ha siglato la convenzione urbanistica, i Comuni di Milano e Rho hanno dato l’okay al Piano integrato di intervento. Siamo nella fase delle osservazioni, a gennaio si darà il via libera definitivo e tra febbraio e marzo scatterà la convenzione che affiderà a Landlease lo sviluppo di un Parco Tematico Scientifico Tecnologico che coprirà 650mila metri quadrati, con nuovi moderni edifici alternati a spazi verdi.
Già 55 aziende hanno siglato il memorandum of understanding per insediarsi in Mind entro il 2029. Tra le 117 che hanno manifestato interesse ci sono Eni, Enel, Cisco, Bosch, Bracco, Intesa San Paolo, molte start up.
«Possiamo contare su un milione di metri quadrati, diamo vita a un ecosistema unico al mondo. Non ci sono distretti dell’innovazione con queste caratteristiche - chiude De Biasio - Da luglio stiamo puntando a dare valore nazionale ed europeo all’operazione, perché Mind diventi una eccellenza di cui essere fieri, con la totale condivisione delle istituzioni. Con il ministero degli Esteri stiamo organizzando diverse missioni. L’Italia crede in Mind come polo di innovazione».
Parola d’ordine è «generare circolarità»: «Parliamo da anni della fuga di cervelli dal Paese. Il problema è l’assenza di circolarità: se parte del percorso di formazione si svolge all’estero, va bene, il guaio è veder partire e non tornare. Questo polo garantirà ai talenti di ricerca e imprese la possibilità di contare su un circolo virtuoso, un ponte verso il mondo e dal mondo all’Italia».
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