ALTO VARESOTTO
Monteviasco, sono tornati i turisti
Fondamentali cultura montana e voglia di darsi da fare. In attesa della funicolare. E qualcosa bolle in pentola con gli svizzeri

Turisti e camminatori sono tornati ad affollare Monteviasco grazie a due “trasporti” speciali: la cultura e la voglia di rimboccarsi le maniche. Marco Dagostino, presidente dell’associazione “Monteviasco Borgo e Natura”, ha tracciato un bilancio di questi due mesi di attività svelando anche colloqui con i vicini svizzeri in “odore” di collaborazione.
«Mi preme subito raccontare quanto questo gruppo che conta ormai oltre 200 soci ha fatto in questa estate – precisa D’Agostino – perché è stato fatto molto. Inizio con il dire che sabato ci sarà un’altra mattinata di viaggi in elicottero dal Ponte di Piero per raggiungere Monteviasco. Un altro ci sarà il 24 agosto e questo dà la possibilità a chi è salito con i voli di luglio di tornare a casa».
Si tratta per lo più di persone di una certa età che hanno seconde case e che, in assenza della funivia per la quale si attendono notizie, possono usufruire di un trasporto veloce. «Abbiamo provato a favorire queste persone, che ormai dal 2018 non possono raggiungere casa. Ma segnalo altre iniziative e collaborazioni importanti: penso a quella con gli alpini di Monteviasco e il Cai di Luino – prosegue il presidente – che hanno portato oltre 30 persone in vetta passando dalla mulattiera per entrare nelle case delle persone e farsi raccontare il borgo, farsi dire dalla voce di chi è nato in quei posti cosa c’era un tempo, cosa c’è e quali siano i sogni o desideri per questa montagna speciale in provincia di Varese. Appuntamenti che finivano con aperitivi fatti di cibi locali e ricette del posto, un modo per non disperdere la ricchezza di Monteviasco. I volontari hanno pulito il paese, hanno piantato fiori, tutto all’interno di un’altra giornata di lavoro “green”, per rendere accogliente un posto che non deve risultare abbandonato nemmeno allo sguardo».
D’Agostino racconta di un momento intimo per i soci avuto nel fine settimana del 13 luglio con la “camminata consapevole”, accompagnati dalla naturopata Francesca Vivacqua.
«Meditare, osservare con gesti lenti questi boschi - dice - vivere il silenzio di questi posti con una calma interiore cullati da campane tibetane, è stata una vera emozione che ci ha portati al tramonto, fino alla meditazione sotto le stelle. Un impegno apprezzato dai soci che vorremmo riproporre così come il concerto della Balcon Band che desideriamo ringraziare per quanto ci hanno dato assieme alla Foresteria, che sta facendo importanti sforzi. Un concerto che ha avuto il potere, lo scorso 20 luglio, di risvegliare vie per troppo tempo silenziose, una band musicale che è stata capace di fare ballare e cantare anche i più seri “muntagnin”, hanno davvero acceso il borgo».
Ancora c’è riserbo circa i colloqui avuti con i vicini ticinesi del Monte Lema, ma le premesse sembrano buone. «Non possiamo ancora anticipare nulla, - conclude - abbiamo incontrato persone davvero competenti in fatto di turismo e montagna. Posso dire che si sta studiando il modo di cooperare unendo sentieri in modo da creare anelli per vistare entrambi i lati della frontiera a queste altitudini». Sabato ci sarà l’aperitivo in piazza, si riapriranno altre finestre, altre case e tornerà il rumore di piatti, il profumo di cibo. Torna la vita, in attesa della funivia.
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