TRAGICA FATALITÀ
Cade dalla scala mobile: morta
Niente da fare per Giannina Rizzi, 83 anni: è spirata in ospedale 24 ore dopo l’incidente alla stazione di Saronno centro

Incidente mortale alla stazione ferroviaria di “Saronno centro”: mercoledì mattina un’anziana è caduta dalla scala mobile, 24 ore dopo il decesso all’ospedale di Saronno, dove era stata immediatamente ricoverata.
La notizia della morte di Giannina Rizzi, 83 anni, di Mozzate, è stata comunicata nel pomeriggio al comando dei carabinieri dalle autorità sanitarie e i militari hanno immediatamente aperto un’inchiesta: si sono recati allo scalo di piazza Cadorna per compiere un sopralluogo e al centro operativo di Ferrovienord in via Diaz per acquisire le immagini delle telecamere di sorveglianza che sono presenti praticamente ovunque in stazione, per ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto.
Il prologo mercoledì quando alle 10 l’anziana, che in quel momento era sola e forse era appena scesa dal treno per andare in centro oppure al mercato del mercoledì mattina di Saronno, stava salendo sulle scale mobili che dal sottopassaggio pedonale portano all’ingresso della stazione, nei pressi dell’edificio principale dove si trova il bar e c’è anche il capolinea dei taxi. La pensionata è inciampata e finendo a terra ha sbattuto violentemente la testa. Sono stati alcuni altri passeggeri a prestarle i primissimi soccorsi e ad avvisare il personale dell’ente ferroviario, che a sua volta ha richiesto l’intervento di una ambulanza subito arrivata sul posto.
La donna, rimasta vittima di un serio trauma cranico, è stata trasferita all’ospedale cittadino in condizioni sin dal primo momento apparse piuttosto gravi, anche se al momento del ricovero non sembrava in pericolo di vita. Ma durante la notte il quadro clinico è peggiorato e nel corso della mattinata di ieri è stato dichiarato il decesso.
Le immagini riprese dalle telecamere della videosorveglianza hanno confermato quella che era stata anche l’impressione di chi, dalla distanza, si era trovato ad assistere alla scena dell’incidente, ovvero che la mozzatese abbia fatto tutto da sola e che l’accaduto sia stato frutto di una tragica fatalità.
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