BANCI ASSOLTA
Mottarone, Nerini chiede un milione a Stresa
Il comune non l’ha più pagato dopo la tragedia in cui morirono 14 persone
Si è svolta oggi, mercoledì 21 giugno in Corte d’Appello, la prima udienza della causa civile intentata da Ferrovie del Mottarone, la società di Luigi Nerini che gestiva la funivia, contro il comune di Stresa. Al termine dell’udienza, durante la quale sono stati esposti i motivi dell’impugnazione della sentenza di primo grado con cui il tribunale di Verbania a gennaio aveva dato ragione al comune di Stresa, è stato disposto il rinvio al 23 ottobre del 2024.
La vicenda prende origine dal mancato versamento, da parte del Comune, della rata del 2021 (pari a circa 143mila euro) del contributo previsto da contratto per l’ammodernamento dell’impianto. Lo stop era stato deciso dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marcella Severino dopo l’incidente del 23 maggio 2021 costato la vita a 14 persone.
Le rate sarebbero dovute essere pagate ogni anno entro la fine di ottobre fino al 2028, ma dal 2021 in avanti sono state congelate e le somme accantonate a bilancio.
ARCHIVIATE LE POSIZIONI DI SEI TECNICI
Intanto dal caso Mottarone escono di scena sei figure che, negli ultimi due anni, erano state indagate dalla Procura di Verbania. Il gip di Verbania, Mauro D’Urso, ha infatti accolto la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura nei confronti di Rino Fanetti, Fabrizio Pezzolo, Davide Marchetto, Alessandro Rossi, Davide Moschitti e Federico Samonini. Si tratta di tecnici esterni, le cui posizioni erano già state stralciate al momento dell’avviso di conclusione delle indagini del mese scorso.
GLI INDAGATI
Si profila, invece, una richiesta di processo per le due società (Ferrovie del Mottarone e Leitner) e i sei indagati che lo scorso 19 maggio hanno ricevuto l'avviso di conclusione indagini: Luigi Nerini, titolare della Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio, direttore d’esercizio, Gabriele Tadini, capo servizio, Anton Seeber, presidente del CdA di Leitner, Martin Leitner, consigliere delegato della società altoatesina e Peter Rabanser, responsabile del Customer Service.
BANCI ASSOLTA
«Assolta per l’insussistenza dell’addebito». È la formula con la quale la sezione disciplinare del Csm ha chiuso il procedimento a carico della presidente dell’ufficio gip di Verbania, Donatella Banci Buonamici, per essersi autoassegnata il fascicolo sulla tragedia della funivia del Mottarone.
A chiedere l’assoluzione era stata la stessa procura generale della Cassazione, che non avrebbe voluto nemmeno che si procedesse al processo. Secondo la procura generale - che nel processo disciplinare rappresenta l’accusa - quel provvedimento aveva avuto «l’unico fine di garantire la funzionalità dell’Ufficio» in una «situazione di problematica gestione degli affari penali» in quel momento, come scritto nel provvedimento con il quale in precedenza aveva chiesto al Csm il non luogo a procedere.
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