FASE 2 BIS
Movida a rischio
Intervento delle forze dell’ordine in piazza Monte Grappa. Poco rispetto delle regole. Tre risse a Legnano

I timori della vigilia erano fondati: nella notte fra sabato 23 e domenica 24 maggio, momenti di tensione in piazza Monte Grappa che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. E venerdì sera, 22 maggio, la Movida nel centro di Varese aveva già riservato brutte sorprese per quanto riguarda il rispetto delle misure anticontagio.
Nei locali tutti sono stati scrupolosi, anche grazie all’impegno degli esercenti, ma all’esterno non è stato sempre così. Anzi. Fino alle 23, la situazione è stata tranquilla.
Da lì in poi, assembramenti e capannelli soprattutto lungo le strette strade della cosiddetta Piccola Brera, tra via Cavallotti, via Cattaneo e piazza Carducci. Certo, alcuni hanno osservato le norme con criterio e buonsenso, ma la scena che si è parata davanti a quanti sono capitati in zona a quell’ora ha fatto pensare a una situazione fuori controllo.
La sensazione è stata di poca consapevolezza dei rischi: ragazzi che si trovavano dopo tante settimane, abbassavano la mascherina e si stampavano un bacio sulla guancia; poi bicchieri “condivisi” per un sorso di drink; e chiacchierate a pochi centimetri di distanza senza alcun tipo di protezione sul volto. Distanziamento personale pressoché nullo.
I controlli non sono mancati, per la verità: carabinieri e polizia locale sono stati impegnati fin dall’orario dell’aperitivo in attività di accertamento per il rispetto delle normative. E in effetti tutto sembrava destinato a filare liscio: tavolini distanziati e regole condivise.
Ma l’arrivo in massa di decine di ragazzi nel giro di pochissimo tempo ha fatto sì che il “budello” della Piccola Brera diventasse subito strapieno. Da un lato molti ragazzi – non tutti – intenti a trascorrere una serata di baldoria come prima della pandemia; dall’altro molti esercenti dei locali che si sono spesi in prima persona per invitare i clienti – a prescindere dal fatto che avessero acquistato da bere da loro o da altri vicini - a non creare assembramenti e a stare distanziati. Va detto però che tanti giovani sono stati attenti e rispettosi: seduti ai tavolini, mascherina sul volto abbassata soltanto per sorseggiare il drink, e poi rimessa a posto.
Altri poi si sono dati appuntamento sulle panchine all’aperto, mantenendo sempre le distanze di sicurezza tra una chiacchiera e l’altra. Tra quanti invece hanno davvero esagerato ci sono stati i sei minorenni intercettati dalla Squadra Volante, intorno all’1.30, dopo aver compiuto un vandalismo al totem informativo comunale di piazza Giovine Italia.
Il gruppetto di adolescenti – tra cui una ragazza – si è dato alla fuga ma è stato poi rintracciato in via Como grazie alle testimonianze dei passanti: tutti e sei sono stati sanzionati perché in evidente stato di ubriachezza e nei loro confronti è stato emesso un daspo urbano. Nota finale di una notte che, per troppi ragazzi, è andata ben oltre le regole.
Qui Legnano
Tre risse in meno di ventiquattr’ore, per un totale di due ragazzi medicati al pronto soccorso. In attesa che il virus decida se approfittare o no degli assembramenti non autorizzati, i giovani di Legnano si spediscono in ospedale da soli a colpi di pugni e coltellate.
Il rischio c’era, la città è sempre stata la culla della movida dell’Alto Milanese: tantissimi i ragazzi di tutte le età che arrivano dai comuni vicini e anche da fuori provincia per passeggiare in centro. Ieri, primo sabato dopo l’inizio della “Fase 2 bis”, il popolo della movida non si è fatto mancare niente.
La situazione aveva già cominciato a farsi bollente nel pomeriggio di venerdì, 22 maggio, quando tra piazza San Magno, corso Garibaldi e corso Magenta c’era davvero tantissima gente: chi prendeva il sole sulle panchine, chi mangiava il gelato, chi portava a passeggio il cane o semplicemente scambiava quattro chiacchiere.
Di sera la folla è ulteriormente aumentata, tanto che rispettare le regole del distanziamento sociale era praticamente impossibile: molto più facile che camminando si finisse per sbattere contro qualcuno, anche solo per una spallata che una volta tra ragazzi poteva essere l’occasione per attaccare bottone, e che invece adesso rischia di essere interpretata come un tentato omicidio.
Mascherine? Davvero poche quelle usate per coprire nasi e bocche: la maggior parte stanno sui menti, o addirittura spuntano dalle tasche. Chi le ha comunque le leva per bere, per fumare o anche solo per parlare al telefono.
I tavolini dei bar sono tutti pieni, evidentemente due mesi di quarantena sono stati pesanti per tutti. E così tra i ragazzi c’è chi ha energie da sprecare: la prima rissa attorno alla mezzanotte, in corso Magenta: tra due gruppi di ragazzi volano prima parole grosse, poi spintoni e infine sedie e tavolini.
Nessuno si fa male, ma verso l’1,30 di ieri un’ambulanza della Croce rossa che passa in corso Italia è fermata da una ragazza: il fidanzato della ragazza, 21 anni, è a terra con ferite e contusioni al volto. Evidentemente qualcuno lo ha preso a pugni, meglio portarlo subito in ospedale.
Il pomeriggio dopo, si ricomincia. Ieri, sabato 23 maggio, la serata è stata rovinata dal maltempo, ma verso le 18 i ragazzi in centro erano ancora tantissimi. Tra loro anche due gruppi che si sono scontrati ai giardinetti Falcone e Borsellino, alla fine a terra resta un giovane di 20 anni: ha una ferita superficiale d’arma da taglio a una gamba, non si capisce se è stato accoltellato o colpito con un coccio di bottiglia.
Arrivano le auto dei carabinieri e della polizia locale: arriva anche l’ambulanza, il ragazzo non è grave ma alla fine è medicato in ospedale. Bentornata movida, con il gelato in centro un po’ di brivido è sempre assicurato.
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