FASE 2
Apericena con la mascherina
Bar e locali alla prova del fuoco. Appello alla collaborazione

Da un lato la comprensibile voglia di divertirsi dopo settimane di clausura forzata; dall’altro la necessità di non vanificare i sacrifici fatti finora per contrastare la diffusione del coronavirus. In mezzo, i titolari dei locali pubblici che ieri sera, venerdì 22 maggio, hanno vissuto la prima vera prova della Fase 2 bis, con l’allentamento delle misure restrittive.
Una prova che, va detto, a Varese è stata affrontata con responsabilità. Nel primo pomeriggio infatti una ventina di esercenti si è trovata con il vicesindaco Daniele Zanzi e con il comandante della Polizia locale Matteo Ferrario per capire come comportarsi e quali accorgimenti adottare: un incontro «proficuo» voluto dagli stessi addetti ai lavori.
Del resto, già durante le aperture nei giorni precedenti non erano mancate incomprensioni sull’interpretazione della normativa. Ma ieri, con la riapertura della maggior parte dei locali proprio nelle sere del fine settimana, c’è stato una sorta di debutto della “Movida con la mascherina”.
«È stato un incontro molto produttivo – ha commentato Zanzi -. In cui da più parti è stato lanciato un appello al buonsenso, da parte di tutti, che deve essere la vera e propria cifra di questa fase. È chiaro che i giovani abbiano voglia di divertirsi ma bisogna farlo nel rispetto delle regole, per evitare che tutti gli sforzi compiuti finora siano inutili. Vedo ancora troppi ragazzi che parlano vicini l’uno all’altro e senza mascherina sul volto: è un comportamento irresponsabile».
Per quanto riguarda la Movida, il vicesindaco ha rimarcato che «da parte dell’Amministrazione c’è massima disponibilità e apertura al dialogo e comprendiamo quali possano essere le difficoltà di gestione da parte degli esercenti in questa fase. Noi chiediamo solo il rispetto delle regole e, lo ripeto, il buonsenso».
Tra i primi ad aprire, nei giorni scorsi, c’è stato l’Uvarara di via Cavallotti: «L’esordio è andato bene – spiega il titolare Paolo Zanforlin -, tutti hanno dimostrato voglia di divertirsi ma con responsabilità. Il problema nella nostra zona è costituito, più che dai locali, dai ragazzi che si fermano a chiacchierare all’incrocio tra via Cavallotti e via Cattaneo».
Anche da “Colombo e Marzoli”, in piazza Giovine Italia, la ripresa degli aperitivi è stata positiva: «È partita lentamente e quindi senza problemi di gestione - spiegano -, ma soprattutto tutti si sono dimostrati attenti alle indicazioni».
Intanto, proprio guardando alle serate del fine settimana, arriva un appello dalle associazioni del Tavolo pubblici esercizi, che riunisce gli operatori del settore. Un appello «alla responsabilità collettiva in due direzioni, verso tutti i colleghi esercenti e verso le persone che hanno voglia di riprendere a vivere attimi di normalità, dalla colazione all’aperitivo», si legge in una nota congiunta, dove si rimarca che «il nostro settore è in grave difficoltà, non ci sono prospettive certe, se non si comprende che siamo noi tutti fautori della sorte il risultato che ci aspetta è che la superficialità di pochi (esercenti e clienti) vadano a decretare la malasorte di molti o tutti».
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