L’ORDINANZA
Multe a chi sfama i piccioni
La contravvenzione può arrivare a 240 euro. Provvedimento del sindaco contro sporcizia e degrado

Il Comune dichiara guerra ai piccioni: in un’ordinanza emanata dal sindaco Alessandro Fagioli sono previste multe sino a 240 euro per chi viene colto a dar loro da mangiare. Vengono poi richieste ai privati le disinfestazioni.
L’obbiettivo è di prevenire le situazioni di degrado urbano spesso legate alla presenza dei volatili. «E’ fatto divieto a chiunque, salva autorizzazione ai fini sanitari, di dare da mangiare ai piccioni presenti allo stato libero nel territorio comunale, gettando mangimi, granaglie, scarti ed alimenti di qualsiasi genere - fanno sapere dal Comune - l’inosservanza di tale disposizione sarà punita con l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 50 a 240 euro».
Ai proprietari di edifici o di immobili dove possono trovar casa i piccioni e agli amministratori condominiali viene chiesto «di provvedere, a propria cura e spese, all’immediato ripristino delle condizioni igienico-sanitarie», attuando interventi quali «disinfestazione contro i parassiti dei piccioni e rimuovere il guano».
Viene poi anche chiesto di «allontanare i colombi con mezzi in grado di impedire l’intrusione e lo stazionamento, quali la chiusura degli accessi e buchi e l’installazione di reti o dissuasori non cruenti».
Una serie di misure determinate dal fatto che sul territorio comunale è stato rilevato un aumento di inconvenienti igienico-sanitari dovuti ad un incremento della popolazione di piccioni o colombi in sottotetti, aperture o anfratti in edifici abitati o dismessi, cornicioni o altri appoggi, fanno sapere ancora dal Comune.
In municipio arrivano dunque periodicamente lamentele per la presenza di cumuli di guano e imbrattamento di strutture o strade.
L’amministrazione comunale sottolinea poi di aver già chiesto in precedenza a diversi proprietari privati la pulizia, disinfezione e disinfestazione di edifici, installando dissuasori sui posatoi dove stazionavano piccioni e di aver provveduto a propria volta ad attuare «sempre di più, negli ultimi anni, degli onerosi interventi negli edifici pubblici».
Da parte del Comune si rimarca infine che i piccioni possono essere potenziali portatori di malattie infettive e di parassiti e creano degrado, problemi di decoro urbano con imbrattamento di marciapiedi, strade e superfici private a ridosso del pubblico passaggio.
Ma all’ente locale sono pervenute segnalazioni della presenza di cittadini non identificati che somministrano mangime e altri alimenti agli animali, contribuendo così allo stazionamento in città di questi volatili, «aumentando inoltre i problemi di carattere igienico-sanitario».
Proprio per cercare di ovviare a tutto ciò l’amministrazione aveva già effettuato negli anni scorsi un censimento della popolazione di colombi, con successive campagne di contenimento e opere di sensibilizzazione della cittadinanza, distribuendo addirittura del mangime anticoncezionale.
© Riproduzione Riservata