CORSO MATTEOTTI
Negozi storici? Arrivederci
Sfrattati per far posto a un big della grande distribuzione, abbassano la saracinesca ma sono pronti a ripartire altrove
Per qualcuno pensare di salvare un piccolo negozio dai grandi colossi commerciali è una battaglia di
retroguardia già persa in partenza. Ma c’è anche chi, in quelle piccole boutique in cui tutto si
gioca in uno spazio ristretto e nel tu per tu col cliente, ha
passato una vita, e non intende sentirsi dire da nessuno che ha un
piede nella fossa. Così, nel salotto buono di corso Matteotti,
tra il 21 e il 23, ci sono ben tre
negozi cui la proprietà dello stabile, in scadenza di contratto, ha
dato il benservito. Già perché se, come pare, a subentrare sarà "Zara
Home", la divisione di oggettistica e accessori d’arredo che fa capo al
megastore spagnolo, serve un blocco su due piani che va ben oltre i 60
mq del negozio di abbigliamento di Carla Checchi e dei 35 di quello di
intimo di Marisa Gualco. Per entrambe domenica 29 è il giorno del "fuori
tutto", insomma l’ultimo disponibile per fare le valigie e lasciare il
posto al nuovo arrivato, insieme all’altrettanto storica sede della
Bossi Immobiliare che passerà in via Marcobi. Per Cardiff – Pinko la
storia è un po’ diversa, visto che il suo contratto non è in scadenza,
ma se l’intento è quello di far piazza pulita dei singoli per cedere il
corposo pacchetto chiavi in mano a un grande, per ovvie ragioni di
convenienza economica, la strada sembra segnata. Quindi? Nel negozio
della signora Marisa resta poco ormai da vendere, solo qualche paio di
calze e qualche maglia intima, che rendono ancora più tristi gli arredi
vuoti, con la vecchia macchina da cucire dell’Ottocento, il cancelletto
in ferro battuto che porta al piano superiore, il tavolo fratino dove
si mostra la merce e la specchiera “chippendale” che è un pezzo di casa
sua. "Questo negozio è la mia vita- spiega- fin da quando l’ho rilevato
nel 1971 dalla vecchia Trattoria Valganna. Serviamo clientela che viene
da tutta la provincia, perché non ci sono negozi simili a Varese". E
allora lei che fa? Cade, con gli occhi umidi, ma si rialza, perché "mio marito che è mancato da poco più di tre mesi (era il mitico ds della Pallacanestro Varese Giancarlo, ndr) mi ha sempre detto di
non guardare in faccia a nessuno e seguire il mio cuore e la mia
passione". E così, a quasi ottant’anni, promette ai suoi clienti la
medesima offerta di “introvabili” maglie e pigiami, vestaglie in
cachemire, camice in piquet o batista di cotone e quant’altro in piazza
San Vittore, dove la figlia Rossana le farà posto, restringendo la sua
attuale offerta di abbigliamento bambini solo ad un angolo per la
fascia neonatale. Altrettanto demoralizzata è Carla Checchi, per la
quale ad agosto saranno 82 le primavere, 58 passate a
vendere vestiti, prima in via
Vittorio Veneto per poi passare all’angolo con piazza Podestà nel
1961. Ma anche lei non demorde e si prepara, con la nuora Elisabetta,
al trasferimento da luglio nel nuovo punto vendita di via Cattaneo 3.
Così entrambe rispondono “signorsì” alla proprietà che sceglie di far
cassa, ma a testa alta e con l’orgoglio di chi ha fatto della propria
professione una ragione di vita.
Altro servizio sulla Prealpina in edicola domenica 29 giugno
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