A MILANO
No green-pass a Milano, denunciati i Do.Ra.
Nove esponenti del gruppo neofascista con sede a Sumirago al centro degli incidenti durante il corteo di sabato

Nel quattordicesimo sabato di manifestazione “No Green pass” non preavvisata a Milano sono finiti nel mirino delle forze dell’ordine i militanti di estrema destra della Comunità dei Dodici Raggi, che da tempo esprime il proprio disappunto contro l’obbligo di pass nei luoghi di lavoro. Nove di loro, otto residenti in provincia di Varese e uno in provincia di Bergamo, età compresa tra i 28 e i 45 anni, sono stati fermati in zona viale Abruzzi e quindi condotti in Questura.
Secondo la polizia, si stavano lasciando andare ad espressioni di chiaro stampo fascista, con cori ripetuti che avevano portato non poche tensioni nel corteo. Tutti e nove sono stati denunciati a piede libero per apologia del fascismo, manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico ufficio e violenza privata. Al tempo stesso, il questore del capoluogo lombardo Giuseppe Petronzi ha emesso otto fogli di via obbligatorio dal Comune di Milano per un anno e un altro con la durata di sei mesi.
Si è temuto il peggio in zona corso di Porta Vittoria, dove polizia, carabinieri e finanza hanno avuto il loro daffare per scongiurare i ripetuti tentativi di decine di manifestanti violenti intenzionati a raggiungere la Camera del Lavoro, in una sorta di bis del blitz contro la sede della Cgil a Roma. In questi frangenti le forze dell’ordine hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale un cittadino egiziano di 22 anni, già colpito da ordine di allontanamento dal territorio nazionale e con numerosi precedenti a carico.
Sono state infine denunciate a piede libero anche altre 74 persone, a vario titolo, per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico ufficio, violenza privata, accensioni ed esplosioni pericolose, oltraggio a corpo politico e travisamento.
Da anni Do.Ra., guidata da Alessandro Limido e con sede a Caidate di Sumirago, finisce puntualmente nel mirino delle proteste per le manifestazioni “alternative” che organizza in occasione del 25 aprile, un tour dei cimiteri della provincia per «commemorare gli eroi varesini trucidati dalle brigate partigiane locali», nel ricordo di una data che segna «l’inizio dell’occupazione anglo-americana».
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