PROJECT FINANCING
Nuovo canile a Varese: si cercano gestori
Contributo comunale da 70mila euro l’anno

Una speranza si accende per il canile di Varese. Dopo l’ennesimo allagamento e lo sfogo dei volontari della Lega del Cane sulla situazione in cui versa la struttura di via Friuli, finalmente qualcosa a Palazzo Estense si è mosso. Sull’albo pretorio è stato pubblicato l’avviso con cui il Comune fa il primo passo verso la costruzione di un nuovo rifugio per gli amici a quattro zampe. L’area era stata individuata nella zona dei Duni in fondo a viale Borri, ora si cercano operatori che vogliano realizzare e gestire il nuovo canile in modalità project financing. Online la proposta di finanza di progetto entra nel dettaglio: comprenderà anche un’oasi felina per ospitare non solo i cani in cerca di una famiglia adottiva, ma anche i gatti. Il contributo comunale avrà un importo massimo annuo di 70 mila euro per tutta la durata della convenzione. Un progetto a cui la Lega del Cane sta lavorando da tempo, con il prezioso contributo di Siua (l’istituto di formazione zooantropologica), del professor Roberto Marchesini stimato etologo italiano, di Luca Spennacchio esperto educatore cinofilo che si occupa proprio della riabilitazione dei cani in canile, e delle architette della Varese Design Week. «Tutti professionisti che già da anni si sono messi a disposizione per regalare a Varese il parco canile che merita. Con loro capiremo la fattibilità del progetto - spiega Alessandra Calafà, presidente Lega Del Cane Varese, l’associazione che gestisce il canile di via Friuli – Siamo contenti che qualcosa si stia finalmente muovendo. La struttura non riesce più a rispondere alle esigenze dei cani, spesso aggressivi, che ci arrivano e non è nemmeno sicura per i nostri volontari». Le immagini dei giorni scorsi, con i volontari in galosce e i cani con l’acqua al garrese, sono emblematiche. «Il progetto che abbiamo in mente è tutta un’altra cosa - aggiunge - Il canile diventerà un luogo aperto alla cittadinanza e a misura di cani. Speriamo che questa convenzione sia sostenibile: abbiamo notato elementi di criticità. Nei prossimi giorni la studieremo nel dettaglio».
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