L’INTERVISTA
«Felice di essere a Varese»
Il prefetto Enrico Ricci: «Importante il rapporto con gli amministratori locali. Sarò a Villa Recalcati tra qualche settimana»

Al telefono del suo ufficio di Massa Carrara il prefetto Enrico Ricci non nasconde la soddisfazione per la fresca nomina che a breve lo porterà in terra varesina, sulla poltrona lasciata pochi mesi da da Giorgio Zanzi. Parole gentili, le sue, che un inconfondibile accento toscano colora di simpatia e cordialità.
«Sono davvero molto contento - esordisce - di questo nuovo incarico. So che quella varesina è una bellissima realtà e sono davvero orgoglioso che il Ministero abbia pensato a me per un territorio così importante sotto tutti i punti di vista».
La nomina è arrivata a circa un anno e mezzo dalla sua assegnazione in terra toscana. E suona, giustamente, come un veloce passo avanti di una carriera ventennale al servizio dell’Amministrazione pubblica.
Enrico Ricci, 58 anni fra una settimana, è tra l’altro fra i prefetti più giovani dello Stivale. Ha svolto i primi incarichi a Pisa, passando poi a Genova e a Torino, dove ha anche diretto l’organizzazione delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia.
«A Varese - ammette - ho messo piede diciotto anni fa, al rientro da un viaggio in Svizzera. Fu una visita fugace, ma mi bastò per conservare il ricordo di una città civile e ben curata, a dimostrazione di una comunità molto legata al suo territorio e impegnata a sostenerlo. Una città nella quale, ne sono sicuro, mi piacerà molto lavorare e che conto di imparare a conoscere al più presto».
Gli impegni, inutile sottolinearlo, non saranno certo minimi, considerato il peso economico, politico e sociale della provincia varesina: ci sono i problemi legati all’immigrazione e all’accoglienza, le emergenze legate alle calamità naturali, le mille sfaccettature di quel controllo che lo Stato è chiamato a esercitare in ambito economico e sociale.
«Per carità - taglia corto Ricci - è impossibile ora entrare ora nei particolari e nei contenuti dei prossimi impegni. Ci sarà modo e tempo per farlo ufficialmente nei prossimi mesi, una volta che avrò iniziato il mio compito».
Intanto, però, si sbilancia sul metodo con cui intende avviare la sua permanenza a Villa Recalcati.
«Il mio impegno - annuncia infatti - sarà totale -. Intendo realizzare e mantenere un rapporto strettissimo di collaborazione con gli amministratori locali. Perché i problemi dovremo affrontarli insieme. L’obiettivo dichiarato? Esserci sempre, per portare avanti gli interessi del territorio e dei suoi abitanti».
Un impegno che è una costante nel suo curriculum. Tant’è che nel gennaio dell’anno scorso, di fronte alla nomina per la prefettura di Massa Carrara, il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, nel congratularsi con lui, aveva avuto parole molto sentite.
«Chi ha conosciuto Enrico Ricci - aveva detto - porta una grande considerazione per la sua esperienza professionale e come cittadino».
E aveva ricordato «la capacità e la dedizione di un servitore dello Stato che ha dimostrato in ogni sua funzione, di saper creare un rapporto strettissimo e fecondo con i sindaci e con le comunità locali. Sempre attento, sempre disponibile».
Quando dunque Enrico Ricci prenderà ufficialmente possesso della sede di Villa Recalcati?
«La data - afferma- non è ancora stata fissata. Si tratta di compiere gli ultimi adempimenti e di organizzare il trasloco. Credo comunque che sarà questione di qualche settimana».
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