LA CURIOSITA’
Oggebbio, la “casa orologio” che segue il sole
Ristrutturata la curiosa abitazione costruita negli Anni Settanta

Una casa con un meccanismo da orologiaio per farla ruotare su se stessa ed essere sempre in movimento. È la “casa dell’orologiaio”, fino a pochi anni fa una curiosità abbandonata nei boschi sul lago tra Ghiffa ed Oggebbio ed oggi restaurata, ma non ancora totalmente ultimata, grazie all’intraprendenza e lo spirito di avventura di una coppia di architetti Elena Tosi e Attilio Mileto che raccontano una storia curiosa, che ha dell’incredibile. Negli anni ‘70 Natale Boletti costruì una fabbrica di orologi proprio in questa zona assicurando lavoro ad una trentina di operai. La ditta si chiamava Bolt Orologi, dal nome del suo titolare, che in realtà era un geometra e laureato in economia commercio, che decise di costruire una villa proprio vicino alla fabbrica ora abbandonata. Poi sul finire degli anni ‘80 l’uomo morì e la villa venne poi affittata dagli eredi che si erano trasferiti a Comabbio ed infine abbandonata e messa in vendita. Mileto spiega: «Una casa che doveva essere un prototipo e che ha una curiosità: un motore elettrico che seguiva come un girasole il movimento del sole, facendo ruotare la abitazione. Si tratta di uno splendido esempio di architettura e meccanica fusi insieme. Noi abbiamo deciso di ristrutturarla e ora dobbiamo completare l’opera con il cappotto termico, ma la struttura è abitabile ed è stata aperta anche per visite».
I due architetti hanno ripristinato il congegno che è stato usato anche nei lavori di ristrutturazione. «Ad esempio non è servito creare un lungo ponteggio intorno alla abitazione circolare, è bastato crearne uno di soli tre metri e farlo spostare insieme alla casa. La scala di accesso ruota intorno alla casa e quindi ad ogni ora del giorno l’accesso all’appartamento di 130 metri quadri diviso su due piani avviene da un punto diverso. Il piano terra fu concepito dal suo eclettico proprietario come una enobiblioteca, con una serie di libri accompagnati da ottimo vino pregiato». Mileto conclude: «È un vero gioiello e si gode un panorama incomparabile del Lago Maggiore, ma ci è già costata un esborso di 180.000 euro e i lavori non sono ancora terminati, oltre che lunghissime attese burocratiche e all’inizio anche denunce ed interventi della Forestale perché qualcuno pensava che avremmo realizzato una speculazione edilizia. Invece abbiamo ripristinato questo prototipo che ha un grande fascino».
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