FESTEGGIAMENTI
Varese, stop ai botti. Busto preferisce i droni luminosi
Nei Comuni intorno al capoluogo non scattano le ordinanze: appelli e raccomandazioni
Botti vietati e inviti alla prudenza. Ci si prepara ai festeggiamenti di Capodanno e da più parti giunge l’invito a festeggiare responsabilmente. Inviti alla prudenza che riguardano soprattutto il solito tema “caldo” dei botti di fine anno. A Varese si è deciso per uno stretto giro di vite, con il Comune che ha emanato l’ordinanza che vieta di far esplodere botti, petardi e artifici pirotecnici di qualsiasi tipo tra la mezzanotte del 31 dicembre 2025 e la mezzanotte del 1° gennaio 2026, «in luoghi coperti o scoperti, pubblici o privati, nelle immediate prossimità di abitazioni, ospedali e altri luoghi caratterizzati dalla presenza di persone e animali, se ciò può provocare disturbo, danno o molestie a persone ed animali, con particolare riguardo alla detenzione di cani».
Fuochi, evitare i danni
Torna dunque l’ordinanza sempre più diffusa per garantire la sicurezza e la salute di tutti, specialmente delle persone più fragili, e tutelare fauna selvatica ed animali domestici, spesso traumatizzati dai botti. Un provvedimento che ha l’obiettivo di salvaguardare l’ambiente, considerato il forte pericolo di incendi e danneggiamenti alla vegetazione che i fuochi d’artificio possono causare. L’ordinanza si inserisce inoltre nel rispetto delle misure per la riduzione dell’accumulo degli inquinanti atmosferici, per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell’ambiente. Inoltre, il provvedimento è volto a prevenire situazioni di pericolo al di fuori degli spazi espressamente dedicati allo scopo o senza autorizzazione. Vengono esclusi dall’ordinanza restrittiva gli spettacoli pirotecnici eventualmente autorizzati dalle autorità competenti e nel rispetto delle prescrizioni adottate. Attenzione, la violazione del divieto comporta l’applicazione non soltanto di sanzioni fino a 500 euro ma anche il sequestro del materiale pirotecnico utilizzato.
Maglie più larghe
Nei comuni della cintura cittadina i sindaci lasciano, per così dire, “le maglie più larghe”, ma invitano tutti alla massima prudenza e responsabilità. È il caso di Azzate dove per il Capodanno 2024 il Comune aveva ribadito (come era stato già ad esempio nel 2023) il divieto di usare botti, petardi e fuochi d’artificio mentre quest’anno non è stata emessa alcuna ordinanza ma ci si affida al buon senso della cittadinanza. «Non abbiamo emesso nessuna ordinanza neanche noi – spiega il sindaco di Mornago, Davide Tamborini – ma con l’auspicio migliore ci si rimette a tutti i cittadini e alla loro coscienza civica e sociale, sperando che vogliano festeggiare l’arrivo del nuovo anno comportandosi in modo coscienzioso, al fine di non arrecare danni a sé, a terze persone, ad animali o cose, così da poter iniziare il nuovo anno in serenità». Scelta obbligata, quella di rinunciare all’ordinanza antibotti, invece, per Casale Litta. «Non ho emesso nessuna ordinanza perché tanto come Comune non saremmo in grado di farla rispettare per mancanza di personale – sottolinea il sindaco Graziano Maffioli -. Abbiamo però diffuso un avviso per richiamare l’attenzione della popolazione sul pericolo dei botti e per il rispetto degli animali».
Busto Arsizio: “Meglio i droni”
Basta con i botti e i fuochi d’artificio: pensiamo alla salute degli animali. Anche Legambiente BustoVerde aderisce alla campagna “Belli i fuochi, ma…”, promossa da una serie di associazioni del territorio (tra le altre, Plastic free e Lipu) per sensibilizzare la cittadinanza di Busto Arsizio sui pericoli causati dallo scoppio di petardi e dagli spettacoli pirotecnici. e realtà ambientaliste invitano a riflettere in particolare sui danni che botti e fuochi provocano all’ambiente e alla salute (“Rilasciano sostanze chimiche tossiche che restano nell’aria per giorni” e “Aumentano le polveri sottili PM10 e PM2.5, con gravi danni a cuore e polmoni”), per non parlare dei problemi arrecati ai nostri amici animali: danni all’udito (sordità e acufene), paura, stress, disorientamento e attacchi di panico, ferimenti, morte per infarto o incidenti, abbandono di nidi e tane (con i piccoli all’interno), avvelenamento per ingestione dei residui.
Le associazioni suggeriscono alcune alternative per festeggiare l’arrivo del 2026 in maniera spettacolare ma meno impattante: dai droni luminosi ai laser show su palazzi e monumenti, dalle fontane danzanti allo “Spark” (scintille luminose biodegradabili).
Anche l’assessore al Bilancio Alessandro Albani, noto amante degli animali, invita a mettere da parte botti e fuochi d’artificio per evitare incidenti causati da un utilizzo improprio del materiale pirotecnico, danni agli animali domestici e selvatici e, non ultimo, lo spreco economico: «In pochi minuti vengono bruciate risorse significative, che si dissolvono senza lasciare nulla se non residui». Anche per l’assessore Albani esiste il modo per fare festa senza tutte le controindicazioni elencate: «In diversi Paesi e anche in alcune città italiane, i fuochi d’artificio sono stati sostituiti da spettacoli di droni luminosi – fa notare l’esponente di giunta e segretario cittadino della Lega -. Coreografie nel cielo, spettacolari, sicure, sostenibili». Per Albani, «non si tratta di rinunciare a una tradizione, ma di farla evolvere».
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