SOMMA LOMBARDO
Panperduto: una storia lunga più di cent’anni

Vi sono nomi che nella loro estensione esplicitano il senso della narrazione.
È il caso della diga del Panperduto, così denominata perché su quel tratto d’acqua nei primi decenni del 1800 navigavano barconi carichi di merci varie, costretti quotidianamente a fare i conti con massi affioranti, basso battente d’acque e soprattutto con le rapide, dette «Le rabbie» denominate con nomi quali «Il legurat», «La miurina», «Al pè d’asin». Tali insidie causavano a volte il ribaltamento dei barconi e perdere il carico sul fondo del fiume significava davvero rimetterci il guadagno della giornata. La storia della diga del Panperduto (fotoo di Roberto Molteni - studioCOMPASS.net) ci porta alla metà dell’Ottocento quando, a fronte dei progetti per irrigare le terre del nord di Milano utilizzando le risorse idriche dei laghi prealpini, sviluppati dagli ingegneri Villoresi e Meravigli, il ministero delle Finanze il 30 gennaio 1868 emise la concessione per i «Canali dell’Alta Lombardia». Superati una serie di contrasti burocratici e con i proprietari terrieri della zona, i lavori della diga furono inaugurati il 28 aprile 1884.
Ci vollero alcuni decenni per portare a compimento l’intera opera, sino all’inaugurazione, nel 1901 della centrale idroelettrica della Società Vizzola Ticino. I giorni nostri ci portano agli interventi del consorzio Est Ticino Villoresi iniziati nel 2011 e conclusi nel 2015 in concomitanza con Expo.
I lavori hanno portato alla messa in sicurezza della struttura muraria e il miglioramento della funzionalità della diga, la stabilizzazione del versante frana a monte della strada alzaia del Ticino, il rilancio della navigazione, con la sistemazione del canale di accesso e conseguente messa a punto dell’imbarcazione LoVeMi (con capienza massima sino a 40 passeggeri e 10 biciclette), il recupero dell’ex casello di guardiania idraulica e la sua trasformazione in un moderno ostello aperto a visitatori e turisti, la realizzazione del museo delle Acque Italo-Svizzere, la cui fruizione oltre alla documentazione storica, prevede l’agibilità per mostre e convegni, «Il giardino dei giochi d’acqua» composto da una selezione di macchine tra cui «La vite di Archimede» al fine di fare comprendere a adulti e bambini, le regole di irrigazione, di sviluppo energetico e di trasporto con possibilità didattiche per scuole e gruppi di laboratori.
Giovedì 3 marzo il presidente di ETVilloresi, Alessandro Folli, ha presieduto l’inaugurazione della gestione di tutte le strutture e la programmazione degli eventi, concessa tramite bando, ad Ester Produzioni nelle persone di Gabriella Pedranti e Marta Barcaro che si occuperanno anche della conduzione della Locanda Ostello composta da 6 camere con 18 posti letto dell’ostello, il bar caffetteria con bookshop dove si potranno consultare e acquistare cartine e libri inerenti la storia delle vie fluviali e la bottega dei prodotti del Parco del Ticino.
Fra i programmi previsti per la primavera e l’estate ci sono i percorsi con guide accreditate dal Parco e rappresentazioni evocative rappresentate dalla compagnia «Quelli del ‘63» diretta da Roberto Caccin che, in abiti ottocenteschi, coinvolgerà il pubblico in racconti corali di mestieri e storie di vita contadina e fluviale, materializzando i fatti che hanno dato vita alla costruzione della diga del Panperduto.
Panperduto - A Somma Lombardo in via Lungo Canale Villoresi 4. Per saperne di più su eventi e novità www.panperduto.it, oppure chiamare lo 0331.259752.
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