VIABILITA’
“Parcheggi selvaggi” al campus universitario di Bizzozero
Posteggi congestionati, pozzanghere e detriti: c’è un problema, ma la soluzione sembra ancora lontana

Assalto al campus di Bizzozero. Ogni mattina è una corsa per trovare un posto dove poter lasciare la propria auto. Dopo aver affrontato il traffico che tra le 7.30 e le 9.30 circa congestiona gli ingressi per Varese, gli studenti dell’Università dell’Insubria che si recano nel campus per seguire le lezioni non sanno se troveranno un parcheggio.
IL PROBLEMA
La problematica coinvolge entrambi gli ingressi al campus: quello da via Monte Generoso, che permette l’accesso a due parcheggi, e quello da via Ottorino Rossi, che porta al piazzale adiacente ad Ats e a parcheggi secondari che costeggiano il bosco vicino alla centrale del teleriscaldamento e via Dunant, fino al comitato di Varese della Croce Rossa Italiana. I posteggi iniziano a essere riempiti dagli studenti universitari e da quelli del Centro di Formazione Professionale la mattina presto; in fretta il parcheggio si riempie e le autovetture iniziano a essere lasciate lungo via Ottorino Rossi o in doppia fila, causando code, difficoltà agli ingressi e a volte anche piccoli tamponamenti.
Si consideri, inoltre, che il congestionamento non penalizza solo gli studenti e i professori che si recano in ateneo, ma anche gli utenti diretti agli sportelli Ats.
Inoltre, la maggior parte dei parcheggi non sono asfaltati e presentano buche che, con le frequenti piogge battenti, si trasformano in ampie pozzanghere, diminuendo notevolmente la superficie usufruibile o accessibile dalle auto.
Infine, a complicare ulteriormente la situazione sono i rami e parte del tronco dell’albero caduto lo scorso 11 luglio, che occupano ancora alcuni parcheggi di piazzale Bulferetti. La rimozione appare agli studenti ancora lontana.
TENTATIVI DI RISOLUZIONE
Lo scorso anno sono state aggiunte delle paratie per fare in modo che il parcheggio (quello che costeggia via Ottorino Rossi e a cui si entra da via Monte Generoso) fosse accessibile solo da un ingresso, che è stato in parte asfaltato. Questo non sembra aver migliorato la situazione, anzi pare aver diminuito gli spazi di manovra tra le auto nel parcheggio e aver aumentato le difficoltà anche in questa parte del manto asfaltato che, irregolare e pieno di buche, rende difficoltoso l’accesso per le auto più basse.
Ancora prima, un’altra proposta dell’Università era stato il servizio di car pooling BePooler. Al momento per chi scarica l’omonima app c’è anche la possibilità di prenotare un posto auto nelle sedi. Eppure anche questa soluzione non appare definitiva. Pochi studenti sembrano essere a conoscenza di questo servizio, ancora meno ne usufruiscono.
POSSIBILI SOLUZIONI?
La soluzione più semplice potrebbe sembrare quella di utilizzare i mezzi pubblici. Ma c’è chi arriva da zone non servite o chi aumenterebbe notevolmente le tempistiche di viaggio. Ci sono anche studenti che hanno dovuto mutare le loro abitudini a causa dei frequenti ritardi e disagi sulle linee ferroviarie, in particolare quella dello Stato. In aggiunta, non per tutti usufruire dei mezzi è fisicamente o logisticamente sostenibile, considerando anche le problematiche di sicurezza nel centro e nelle stazioni di Varese, specie a sera tarda quando finiscono alcune lezioni.
Insomma, la soluzione sembra ancora lontana. Sono numerose le testimonianze di studenti sfiduciati da questa problematica. «Mi è capitato molte volte di trovarmi bloccato in un rettangolo senza poter uscire - afferma Filippo Maria Besnate, studente del corso di laurea in Storia e storie del mondo contemporaneo - Quando piove molte auto si trovano impantanate e addirittura alcuni ragazzi si portano delle tavole di legno o dei sassi per riuscire a uscire. Molte persone per la disperazione parcheggiano anche dove non si potrebbe. Una soluzione potrebbe essere ampliare i parcheggi, oppure organizzare meglio gli orari per non far accavallare troppi corsi».
Ad alcuni ragazzi, dunque, pare quasi che Varese a volte si dimentichi di essere anche una città universitaria, e di conseguenza non dia attenzione alle problematiche più quotidiane e apparentemente banali dei suoi studenti. Senz'altro l'inaugurazione, avvenuta l’11 ottobre, della nuova Residenza Insubria City è stato un importante passo per avvicinare la città di Varese all'Università, gli studenti sperano che questo sia il primo di altri.
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