L’INIZIATIVA
Pd, prime firme per cambiare la sanità lombarda
Il capogruppo in regione Majorino e il consigliere Borghetti hanno sottoscritto per primi la proposta di legge. La raccolta partirà il 5 aprile
Nella mattinata di oggi, mercoledì 27 marzo, il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale Pierfrancesco Majorino e il collega Pietro Borghetti hanno apposto le prime due firme alla proposta di legge di iniziativa popolare con cui il Pd punta ad una modifica sostanziale della Legge n.33 del 2009 (Testo Unico delle leggi regionali in materia di sanità). La raccolta firme vera e propria prenderà il via in tutta la Lombardia dal prossimo 5 aprile.
La proposta di legge mette al centro l’universalità del servizio, la prevenzione, la medicina territoriale e il concetto che in ambito sanitario il privato è sussidiario, non equivalente.
MAJORINO: «SEMPRE DI PIÙ I LOMBARDI CHE RINUNCIANO A CURARSI»
«In questo momento ai cittadini lombardi si dice una cosa sola: “Volete farvi curare? Pagate”. Aumentano in maniera molto significative le liste d’attesa e la giunta Fontana è totalmente immobile, sembra paralizzata. Per noi la sanità lombarda è da rilanciare», ha commentato il capogruppo Dem regionale Majorino.
«Per questo lanciamo una legge di iniziativa popolare che rimette al centro il tema della medicina territoriale, che riafferma alcuni principi essenziali come quelli riguardanti la necessità di avere servi sociali e sociosanitari forti ed efficaci e che poi riparte da un principio: la sanità lombarda deve essere governata nel nome dell’interesse pubblico. Va cancellata l’equivalenza tra pubblico e privato, perché il pubblico deve decidere dove, quando e come deve intervenire la sanità privata. Altrimenti, si crea una condizione inaccettabile di continua difficoltà nell’acceso alle cure. Non dimentichiamoci che è più che raddoppiato negli ultimi quattro anni il numero dei cittadini lombardi che rinuncia a farsi curare perché magari non può pagare la prestazione sul mercato enorme dei privati».
BORGHETTI: «PROPOSTA BASATA SU QUATTRO PRINCIPI FONDAMENTALI»
Gli ha fatto eco Carlo Borghetti: «La proposta di legge di iniziativa popolare si basa su quattro principi fondamentali: l’universalità dell’accesso ai servizi, vale a dire che tutti hanno diritto ad avere una risposta ai bisogni di salute; la centralità della prevenzione, che è stata dimenticata da Regione Lombardia, ma è fondamentale per evitare di ammalarsi; la priorità dei servizi territoriali, che dalla pandemia in poi abbiamo scoperto essere il punto più nero della sanità regionale; e, infine, ultimo, ma non ultimo, il governo pubblico degli erogatori dei servizi, sia pubblici sia privati, ma soprattutto privati, perché devono concorrere di più agli obiettivi di salute pubblica, in quanto tutti i lombardi devono potersi curare indipendentemente dal contenuto del portafogli che hanno in tasca».
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