Usa
Pensione e benefit, la vita degli ex presidenti Usa
Grazie a legge del 1958, ma presto potrebbero esserci dei tagli

New York, 20 gen. (askanews) - Tra un anno, con l'insediamento del suo successore, avrà inizio la nuova vita di Barack Obama: quella da ex presidente degli Stati Uniti, che condividerà con Jimmy Carter, George H. W. Bush, Bill Clinton e George W. Bush. Qual è il suo futuro e, soprattutto, come vive un ex presidente?
Nel 1958, durante la presidenza di Dwight Eisenhower, entrò in vigore una legge federale - il Former Presidents Act - che, per la prima volta, assegnava una serie di benefit a vita agli ex presidenti, che in quel momento erano Herbert Hoover (1929-1933) e Harry Truman (1945-53). Prima di quell'anno, lasciata la Casa Bianca, non si aveva diritto ad alcuna pensione o assistenza federale e diversi presidenti, come Ulysses Grant e lo stesso Truman, ebbero problemi economici.
Per legge, gli ex presidenti hanno diritto a una pensione, ad avere uno staff e l'ufficio pagato, come anche le spese di viaggio e postali, un'assistenza sanitaria e la protezione a vita del Secret Service, l'agenzia federale che si occupa della famiglia presidenziale; protezione che, tra il 1997 e il 2012, era stata ridotta a dieci anni.
La legge ha l'obiettivo di "mantenere la dignità" dell'incarico e di prevenire che un ex presidente si metta in affari che possano "umiliare" la carica. Un ex presidente riceve una pensione pari allo stipendio di un membro del Gabinetto, che nel 2015 è stato di 203.700 dollari all'anno, a partire dall'Inauguration Day del suo successore. Sommando tutti i benefit, si raggiungono facilmente cifre molto più alte: nel 2008, per esempio, Carter ottenne 518.000 dollari, Bush padre 786.000 dollari, Clinton 1.162.000 dollari. Nel 2015, Bush figlio è costato ai contribuenti 1,09 milioni di dollari, Clinton 924.000 dollari, Bush padre 794.000 dollari e Carter 430.000 dollari, secondo i dati del Congressional Research Center.
Pochi giorni fa, però, la Camera dei rappresentanti ha approvato un disegno di legge per limitare la pensione a 200.000 dollari all'anno. Una riduzione minima rispetto a quella attuale, ma con una sostanziale novità: la pensione sarebbe ridotta di un dollaro per ogni dollaro guadagnato privatamente da un ex presidente oltre la soglia dei 400.000 dollari. Soglia agevolmente superata e superabile, considerando che Clinton, per esempio, ha guadagnato 500.000 dollari per due conferenze in un giorno solo e che, in media, negli 11 anni in cui la moglie Hillary è stata senatrice e segretario di Stato, l'ex presidente ha guadagnato 194.444 dollari a discorso, per un totale di 105 milioni, secondo i documenti in mano alla Commissione elettorale federale.
Il Presidential Allowance Modernization Act è stato presentato dai deputati Jason Chaffetz (repubblicano) ed Elijah Cummings (democratico). "Tutti gli ex presidenti in vita sono milionari - hanno commentato i due deputati, presentando la proposta di legge - rendendo improbabile che debbano dipendere dai soldi dei contribuenti per cavarsela". Alla Abc, Chaffetz ha detto: "Gli ex presidenti fanno montagne di soldi con discorsi e libri. Non hanno anche bisogno dei soldi dei contribuenti. È imbarazzante che li prendano". La proposta di legge non intacca i privilegi sulla sicurezza e incrementa la retribuzione per mogli e vedove da 20.000 a 100.000 dollari all'anno.
In media, la vita di un ex presidente degli Stati Uniti dura oltre 12 anni. Carter, che ha 91 anni, ha lasciato la Casa Bianca 35 anni fa: nessun ex presidente, nella storia del Paese, è vissuto così a lungo; all'opposto c'è James Polk, morto nel 1849, 103 giorni dopo aver lasciato la presidenza.
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