LA PROTESTA
Petizione per salvare il Campagnone: già 400 firme
Prosegue la mobilitazione per il futuro del borgo di Tornavento. La richiesta è di revocare la delibera dell’Amministrazione di Lonate Pozzolo

L’“Associazione Viva via Gaggio” ha lanciato nella giornata di ieri – mercoledì 2 ottobre – una petizione online sulla piattaforma Change.org con l’obiettivo di «fermare la cementificazione dell’area del Campagnone, a Tornavento, e salvarlo dalla speculazione edilizia». E in un solo giorno sono state raggiunte già quattrocento firme a dimostrazione dell’interesse che si respira – non soltanto sul territorio – per salvare un’area boschiva dai capannoni e dalla logistica.
«REVOCARE LA DELIBERA»
In sostanza nel mirino c’è la richiesta di revocare la delibera dell’Amministrazione di centrodestra guidata da Elena Carraro – ma il sindaco quel giorno era assente – datata 5 settembre 2024. Nella quale l’esecutivo lonatese ha dato un atto di indirizzo e un interesse di massima alla proposta del privato per un intervento edilizio con destinazione d’uso produttivo industriale e terziario direzionale su un’area, attualmente agricola, di 312.560 mq nella frazione di Tornavento. Che è uno dei borghi più belli della provincia di Varese con i coni visivi sul Monte Rosa e le catene montuose delle Alpi, la vallata sul Ticino, il centro parco dogana austroungarica, via Gaggio, la brughiera, il sistema ciclopedonale del Villoresi e un unicum paesaggistico, storico naturalistico.
LA PETIZIONE
Si legge nella petizione: «Da sempre il grande Campagnone è parte integrante di questo unicum e la scelta lungimirante di inserire questa zona nel Piano Territoriale di Coordinamento del Parco del Ticino è soggetta a condizioni di in edificabilità con l’obiettivo di salvaguardare quindi Tornavento». E ancora: «L’idea di inserire questa zona – che è esterna al perimetro di iniziativa comunale – con una apposita variante al Piano di Governo del Territorio è folle e decisamente preoccupante perché andrebbe a snaturare in maniera peggiorativa ed irreversibile la frazione di Tornavento». Conclusione: «La proposta di insediare in quest’area dei capannoni per la logistica, con a corollario delle opere come la creazione di ciclopedonale, collinette e parcheggi, è assolutamente fuori dalla logica e dalla storia, siamo di fronte ad una speculazione edilizia che snaturerà per sempre Tornavento e la sua unicità unitamente alle ricadute sulla qualità dell’aria e la salute dei cittadini».
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