IN TRIBUNALE
Pista per mountain bike, chiesto il processo per l’ex sindaco
Alessandro Bonacci deve rispondere di reati ambientali ed edilizi per il percorso da realizzare sul monte Moro. A febbraio l’udienza preliminare
Si aprirà il prossimo 10 febbraio in tribunale a Verbania l’udienza preliminare che vede imputato l’ex sindaco di Macugnaga, Alessandro Bonacci, insieme ad altre cinque persone, per i lavori di realizzazione di una pista per mountain bike al monte Moro, sul confine con la Svizzera. Bonacci, 84 anni, deve rispondere di reati ambientali ed edilizi: la procura ipotizza la violazione del testo unico sull’edilizia e lo accusa di deterioramento di beni paesaggistici, oltre che di omessa denuncia di subappalto. Gli altri imputati sono il direttore dei lavori, il responsabile del procedimento e tre persone delle ditte incaricate dei lavori.
IL CASO DELLA PISTA
La vicenda riguarda la realizzazione di un percorso per mountain bike ed e-bike, finanziato con 1,6 milioni di euro e 225mila franchi svizzeri nell’ambito di un progetto Interreg Italia-Svizzera, che avrebbe dovuto collegare Macugnaga con Saas Almagell attraverso il passo del Moro, a quasi 2900 metri. Il cantiere era stato posto sotto sequestro nel maggio del 2023 dalla guardia di finanza, perché i lavori erano stati svolti in assenza dell’autorizzazione dell’agenzia delle dogane necessaria per tutte le opere che incidono sul confine e in difformità rispetto al progetto presentato. La vicenda ha anche risvolti amministrativi: nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha bocciato un ricorso dell’Amministrazione comunale che si era vista negare il via libera a concludere i lavori, mentre un secondo ricorso è in attesa di essere discusso.
GLI ALTRI PROCEDIMENTI
Bonacci è coinvolto anche in altri due procedimenti penali. Uno riguarda presunti abusi edilizi ai piedi del ghiacciaio del Belvedere sul monte Rosa (in particolare la realizzazione di una pista di accesso verso il rifugio Zamboni-Zappa) per i quali la procura lo ha citato direttamente a giudizio, insieme ad altri quattro imputati, con udienza fissata il 14 gennaio. La terza indagine riguarda una falsa ordinanza prodotta dallo stesso Bonacci e utilizzata per giustificare di fronte ai pubblici ministeri quanto realizzato nell’ambito dell’indagine sul Belvedere. In questo caso l’ex sindaco è accusato di frode in processo penale e depistaggio, oltre che (insieme ad altri due imputati) di falso: l’udienza preliminare è fissata, anche in questo caso, per il 10 febbraio. Per questa vicenda Bonacci nei mesi scorsi era stato anche arrestato e poi rilasciato. A fine agosto si era dimesso l’intero Consiglio comunale di Macugnaga, portando al commissariamento del comune.
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