LA NECESSITÀ
Più cremazioni, forni raddoppiati
Il Comune di Varese è disposto a potenziare di altre due linee l’impianto al cimitero di Giubiano

Le cremazioni sono in costante aumento. Il forno del tempio di Giubiano, struttura inserita nel cimitero, ne ha effettuate 5.000 lo scorso anno.
In città la percentuale di scelta della cremazione ha già superato la soglia del 60%. Cresce, dunque, questa pratica e potrebbero raddoppiare le linee di cremazione: da due, oggi in funzione, a quattro.
Il potenziamento vede favorevole il Comune di Varese che ha dato alla Regione la disponibilità ad ampliare il servizio.
Tutto è partito due mesi fa quando la direzione generale del Welfare di Palazzo Lombardia ha pianificato l’esigenza di nuove linee di cremazione in ragione appunto della crescita di questa attività nei prossimi anni. Ciò che fino al 2019 veniva ritenuto non necessario da parte della stessa Regione ora diventa un’esigenza nel quadro delle attività funebri e delle strutture per espletarle. Più nel dettaglio: viene stimato un incremento, da qui al 2024, di quasi il 40% rispetto all’attuale fabbisogno, per cui si renderebbe indispensabile un aumento delle linee di cremazione, in un range da 9 a 15 in più. Su questo presupposto, la Regione ha sondato il terreno, trovando ora la disponibilità del Comune di Varese a raddoppiare il suo impianto nel tempio crematorio di Giubiano. Ci sono spazi? In teoria sì.
Va detto che questa è una fase programmatoria: si valutano le possibilità, poi seguiranno i progetti concreti. L’ipoteca di Varese c’è: da due a quattro linee. Il servizio di cremazione è stato assegnato da Palazzo Estense a un concessionario, la Società servizi cimiteriali Varese. Il bacino di utenza è ampio, non limitato ai defunti nel capoluogo, pur avendo altri impianti nel raggio di 30 chilometri: Busto Arsizio (una linea, con un progetto rimasto in stand by per la seconda), Como, Lugano e Verbania. Se al tempio di Giubiano, nel cimitero monumentale, dovesse verificarsi il raddoppio, Varese diventerebbe il punto di riferimento più importante in Lombardia dopo Milano. C’è però un problema, o meglio un rovescio della medaglia: negli undici cimiteri cittadini già scarseggiano (in alcuni sono addirittura esaurite) le cellette cinerarie: il loculo resta predominante rispetto alla dispersione delle ceneri. Si farà come a Origgio, dove per risparmiare spazi cimiteriali le spese di sepoltura sono state dimezzate per chi sceglie di essere cremato?
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