IL BACINO
Meduse nel Ceresio. Che guarirà
Avvistamenti a Porlezza e il 20 settembre vertice italosvizzero sulla salute del lago

Dopo pesci dai nomi esotici, come il siluro europeo, l’aspio e il pesce gatto punteggiato originario degli Stati Uniti, senza dimenticare il gambero rosso della Louisiana, a grande sorpresa nelle acque del Ceresio che lambiscono le rive di Porlezza - estremo Nord del bacino italosvizzero - sono comparse le meduse.
«In quarant’anni non ne avevo mai viste - racconta Simone Casadei, cuoco di Porlezza appassionato di escursioni in barca -. Sono piccole, di due o tre centimetri di diametro, trasparenti e munite di tentacoli, quindi del tutto simili a quelle di mare, ma non sono urticanti, tanto è vero che ne ho presa in mano una. A riva ce ne sono a decine e tutti stanno notando questa insolita presenza».
NON È PERICOLOSA
Insolita forse ultimamente, ma non in assoluto.
I primi “avvistamenti” di questa specie, di cui si abbia traccia, risalgono al settembre del 2013, quando un pescatore svizzero aveva pescato una medusa nei pressi di Melide. In base agli studi fatti a suo tempo, la medusa che popola il Ceresio è la Craspedacusta Sowerbii, non pericolosa per l’uomo. L’ondata di caldo torrido registrata nelle ultime settimane potrebbe avere favorito il proliferare di questo insolito ospite, che, tuttavia, non è stato ancora avvistato “alle nostre latitudini”, lungo la sponda varesina del lago. Resta un mistero come possa essere arrivata fin qui questa cugina della medusa marina. Forse attraverso la barca da diporto di un turista proveniente da un altro lago europeo, oppure addirittura trasportata da un uccello migratore. Per immissione diretta a lago pare invece improbabile.
LA SALUTE DEL LAGO
«La salute del lago di Lugano è in continuo miglioramento. Certo c’è ancora parecchia strada da percorrere per raggiungere una situazione ottimale e una balneabilità quanto più completa possibile. Attualmente sono già a buon punto di esecutività molti progetti avviati in questi ultimi anni, grazie all’impegno di tutti i partner coinvolti, per la realizzazione dei quali sono stati già accantonati ben quattro milioni di euro. Rimane solo da delineare un preciso piano d’intervento, ma siamo ormai molto vicini alla partenza».
Il tanto atteso annuncio è dato dal presidente della Comunità Montana del Piambello, Paolo Sartorio, neoeletto ma non proprio “imberbe” in quanto a esperienza amministrativa e a campagne pro tutela del prezioso specchio transnazionale.
«Per venerdì 20 settembre, nella sede comunale di Porto Ceresio, è stato convocato il tavolo di lavoro italosvizzero sul risanamento del Ceresio - specifica Sartorio -. Sarà un’occasione importante per fare il punto della situazione, presentando gli aggiornamenti sulle progettualità in essere, e per avviare a concretezza tali pianificazioni».
Lo stato di salute delle acqua varesine del Ceresio, comunque, sarebbe già ora fondamentalmente buona.
LE ANALISI DELL’ASL
«La nostra visione positiva si base sui referti Asl- prosegue Sartorio -, i quali attestano attualmente una salubrità delle acque del lago discreta sia a Porto Ceresio che a Lavena Ponte Tresa e ottima a Brusimpiano. Non si possono negare, d’altro canto, le immissioni di scarichi abusivi che si verificano periodicamente in certi punti dei Comuni rivieraschi, come alla foce del Vallone a Porto Ceresio. Qui l’ufficio tecnico di competenza ha mandato avanti una denuncia contro ignoti e ora le forze dell’ordine stanno facendo tutte le indagini necessarie per risalire ai responsabili degli inquinamenti».
La balneabilità riguarda solo alcune spiagge dei paesi che s’affacciano sul lago e non tutto il perimetro lacuale.
PORTO CERESIO E PONTE TRESA
«Come per diverse spiagge di Ponte Tresa e Brusimpiano, anche a Porto Ceresio i referti Asl consentirebbero la balneabilità in certe zone - prosegue il presidente -, ovviamente non a ridosso della foce del Vallone, notoriamente problematica. Proprio per questa specifica situazione, il sindaco portoceresino Jenny Santi non l’ha cautelativamente emessa».
Nei prossimi anni, comunque, le acque del lago potranno beneficiare di importanti interventi per un ulteriore risanamento.
«Potremo alla fine tornare a parlare di un lago globalmente balneabile - sostiene Sartorio -, grazie alla collaborazione di tutti gli enti competenti, autenticamente coalizzati a favore della salute del nostro prezioso specchio d’acqua. In prima linea ci sono i Comuni di Porto Ceresio e Lavena Ponte Tresa».
Del resto la salute delle acque lacustri era stata presa in seria considerazione già nel 2014, quando la Provincia di Varese, la Comunità Montana e l’Ambito territoriale ottimale (Ato) avevano cominciato a studiare la problematica in tutte le sue declinazioni.
IL RISANAMENTO
«Questi enti assemblarono un progetto generale di risanamento della situazione fognaria dei tre Comuni maggiormente coinvolti - spiega infine l’amministratore - e un’analisi della situazione dei collettori e del depuratore di valle di Cuasso al Monte. Questo fu l’embrione di un percorso che ha subìto una battuta d’arresto significativa per via dello svuotamento di poteri delle Province con la Legge Delrio. Dal 2016, però, il progetto di risanamento è ripartito in maniera significativa anche con la partecipazione di Alfa».
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