L’ALLARME
Schiuma nel Ceresio, emergenza quotidiana
Ennesimo sversamento filmato dall’ambientalista Ippoliti

Inquinamento del Ceresio, l’allarme resta alto. Ormai gli sversamenti inquinanti dal torrente Vallone, che sfocia nel lago in prossimità di piazzale Luraschi a Porto, avvengono con cadenza quotidiana. A testimoniarlo sarebbero le segnalazioni, supportate da video e fotografie documentali, da parte dell’ambientalista Carlo Ippoliti, il quale coinvolge ogni volta sia gli amministratori portoceresini, specialmente il sindaco Jenny Santi, sia le forze dell’ordine deputate alla tutela dell’ambiente.
In realtà le sue “indagini” sarebbero confermate, indirettamente, anche dai recenti dati sull’inquinamento resi noti dai tecnici della Goletta dei Laghi di Legambiente, in base ai quali il torrente Vallone risulta “fortemente inquinato”, ben oltre i limiti di legge.
«Fino a poco tempo fa - spiega Ippoliti - gli sversamenti avvenivano durante i fine settimana, o comunque nei giorni festivi. Adesso, invece, praticamente ne filmo ogni giorno. Giovedì 18 luglio, per esempio, ne ho registrato uno consistente intorno alle sei del mattino. Nei pressi della foce, infatti, tutta la riva del lago risultava disseminata di schiuma bianca. Avevo filmato gli effetti evidenti dell’inquinamento anche il mercoledì e il martedì precedente. È come se adesso, invece di effettuare sversamenti consistenti ogni tanto, i responsabili di queste azioni scellerate agissero tutti i giorni della settimana, magari facendo affluire nel Valleggio minori quantità di liquame».
Un altro segnale che darebbe conferma alle parole di Ippoliti è la presenza, alla foce del Valleggio sotto il ponte della passeggiata a lago, di un pesce in putrescenza. Presenza registrata proprio venerdì 19, il giorno dopo lo sversamento filmato dal tenace ambientalista.
«I casi non avvengono solo dal Valleggio - prosegue -, ma anche della tubazione, seminascosta dalla vegetazione, che è vicina al pontile della stazione. Tuttavia, quando avevo chiesto informazioni agli amministratori, mi era stato risposto che quel grosso tubo è collegato al depuratore di valle e quindi subisce le conseguenze del cattivo funzionamento di quello».
Il Vallone, invece, non è per nulla collegato al depuratore, quindi pare verosimile che siano dei privati a causare il tutto attraverso le condutture fognarie. Naturalmente la documentazione è stata consegnata in Comune e anche ai carabinieri.
«Non so ancora dare una spiegazione agli episodi, a quanto pare sempre più frequenti - afferma il sindaco Jenny Santi -, tuttavia non siamo stati con le mani in mano. Abbiamo sempre fatto prelevare dei campioni d’acqua e li abbiamo fatti analizzare. I nostri uffici si sono presi in carico la situazione, mettendosi in contatto anche con la ditta che si occupa della rete fognaria, e stanno effettuando degli accertamenti. Lo stesso stanno facendo le forze dell’ordine. Non mi posso ancora esprimere con risultati certi, tuttavia si attende una svolta entro la fine del mese d’agosto». Comincia a intravvedersi la fine di un incubo. O almeno ci si spera».
Ancora una volta sotto accusa
il torrente Vallone
Il sindaco
«Già raccolti
dei campioni»
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