L’ANTEPRIMA
Pozzetto, un amore esagerato
Ruolo drammatico in “Lei mi parla ancora” di Pupi Avati, da lunedì in tv e in streaming. Renato interpreta il padre di Sgarbi: «La sceneggiatura mi ha commosso dopo 5 minuti»

«Mi sono innamorata di te», dice lei. «Perché non avevi niente da fare», replica lui. Lei è Stefania Sandrelli, lui Renato Pozzetto, questo loro scambio di battute, con citazione di una canzone di Luigi Tenco, ha rappresentato il momento più divertente della conferenza stampa in diretta streaming di presentazione di “Lei mi parla ancora”.
Interpretato dalla coppia, al primo lavoro insieme, e diretto da Pupi Avati, il film sarà proposto in prima assoluta su Sky Cinema lunedì 8 febbraio e disponibile su Now Tv.
Come già capitato a Massimo Boldi per “In vacanza su Marte”, dunque anche Pozzetto si trova per la prima volta con un suo film che non uscirà al cinema: «Mi è piaciuto - ha commentato dopo averlo visto in anteprima al pc - peccato che lo schermo sia un po’ troppo piccolo». “Lei mi parla ancora” costituisce però per lui un’altra “prima volta”, quella di un ruolo drammatico. Protagonista è infatti Nino, un uomo che, dopo 65 anni di nozze («Una storia d’amore esagerata», sentenzia Avati), perde la moglie e si scopre solo e forse irrimediabilmente perduto.
«Quando Pupi Avati mi ha telefonato per propormi questa parte - ha spiegato - gli ho chiesto di potere avere il copione. Dopo cinque minuti di lettura ero commosso, dopo dieci convinto di accettare. Ci siamo risentiti, lui è venuto a Milano e dopo poco ero sul set di Ro Ferrarese».
Decisiva la fiducia, ricambiata, verso il regista bolognese: «Di molti miei film - ha sottolineato Renato - sono anche sceneggiatore e, anche in questo caso, qualche idea tutta mia l’avevo. Pensavo di tirarla fuori al momento opportuno ma, ciak dopo ciak, mi sono accorto che ciò che aveva scritto Avati e ciò che stavamo girando era perfetto e me ne sono stato zitto. Mi sembra che il risultato ci dia ragione».
Due i temi principali che hanno contrassegnato la conferenza stampa: da una parte il film, Sky Original, prodotto da Bartlebyfilm e Vision Distribution con Duea, dall’altra gli attestati di stima a Pozzetto.
«Sono letteralmente cresciuto con le sue pellicole - ha confidato Lino Musella, che interpreta Nino da giovane - e, dovendo calarmi nei panni di un personaggio che poi crescendo diventa lui, temevo di non riuscire a evitare il rischio di tentare di imitarlo. Comprendendo il mio disagio, Pupi mi ha invitato ad andare sul set per vedere come Renato impersonava Nino, mi è servito tantissimo».
Parole lusinghiere anche da parte di quello che ricopre il ruolo di “antagonista”, Fabrizio Gifuni: «Conservo nella memoria intatte alcune sequenze di film di Pozzetto, lavorare con lui è stato un onore».
Fatta anche di pause e di silenzi, la recitazione di Pozzetto, in attesa del responso del pubblico e del suo pubblico, ha ottenuto ampi consensi anche da parte di Elisabetta e Vittorio Sgarbi (il film è tratto dall’omonimo libro scritto da loro padre, Giuseppe) e della nuova compagna di riprese.
«La primissima scena che abbiamo girato - ha confidato Stefania Sandrelli, sempre acuta e brillante - è quella in cui sono a letto e sto per morire. Subito dopo, perdonateci, ci siamo messi a ridere come pazzi».
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