SERIE C
Pro Patria, partita da brividi
Allo “Speroni” arriva il super Pordenone. Vargas: «Paura di nessuno»
Risolvere il complicato cubo di Rubik sembra una bazzecola rispetto agli enigmi che accompagnano la Pro Patria delle ultime otto partite nelle quali ha conquistato solo 3 punti buttandosi letteralmente via. Dopo il k.o. interno con l’Albinoleffe che lotta per evitare i playout, oggi una partita, sempre allo “Speroni” (ore 14.30), da togliere il fiato. Stavolta arriva un avversario con vista sulla serie B dopo il cambio di allenatore e una serie di risultati che hanno proiettato il Pordenone a un passo dalla vetta, distante soli 4 punti. Pronostico chiuso? Sulla carta sì immaginando i tigrotti delle ultime settimane, finiti in un tunnel di cui non si vede la luce.
SENZA ASSI- Quando tutto va male e la testa non è libera, gli infortuni sono quasi una conseguenza e si aggiungono ai malanni di fine stagione. Con una partita così difficile, Vargas dovrà fare a meno di due giocatori esperti quali l’attaccante Piu e soprattutto il centrocampista Bertoni. Niente da fare neppure per Saporetti bloccato dalla tendinite, fermo pure il tornante Perotti.
MODULO LUNARE
Poco da sfogliar verze, dunque. Non cambia lo schema di gioco, il classico 3-5-2, e le scelte sono quasi obbligate a meno che Vargas non decida di ritoccare un pacchetto difensivo che domenica scorsa contro i bergamaschi ha fatto acqua. Improbabile, vista la delicatezza del momento, un avvicendamento fra i pali con Del Favero titolare e Mangano (che, stando a quanto si dice avrà in tribuna un tifoso speciale, ossia il portiere dell’Inter Samir Handanovic) in panchina. Potrebbe cambiare uno degli esterni, Fietta rileverà Bertoni a centrocampo, in attacco Castelli e Stanzani potrebbero partire titolari.
RAMARRI CHE MORSICANO
Liquidato l’esperto allenatore Mimmo Di Carlo, i dirigenti del Pordenone hanno affidato la panchina a Mirko Stefani. La squadra, nelle fila della quale vi è l’ex Amedeo Benedetti, ha cambiato passo e a quattro giornate dal termine è in battaglia per la vittoria finale. Un Pordenone forte sulle palle inattive e con un modulo che prevede il trequartista e che non fa ovviamente minutaggio che porta soldi in cassa. Ossia situazioni tattiche che la Pro Patria ha mostrato di soffrire. Non resta che allacciare le cinture e sperare...
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