IL CASO
Protesta in tribunale, l’Anm risponde a Pellicini
«Termini forti che rischiano di alimentari tensioni a livello locale finora mai avvertite», scrive la sottosezione di Varese

«L’Associazione Nazionale Magistrati - Sottosezione di Varese, esprime rammarico per l’intervento dell’onorevole Pellicini, apparso sulle testate giornalistiche locali, circa la pacifica opera di sensibilizzazione sul DDL di riforma costituzionale, messa in atto attraverso l’esposizione di alcuni cartelloni nell’atrio del Palazzo di Giustizia». Così la sottosezione varesina dell’Anm replica alle parole di Andrea Pellicini che si era espresso sulla protesta messa in atto lunedì 3 febbraio in tribunale a Varese.
LA PROTESTA
Un manichino che indossa la toga e il bavaglino, una coccarda tricolore e una copia della Costituzione italiana accolgono, da sabato scorso, chi entra in Tribunale. L’iniziativa è della sottosezione di Varese dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm). Iniziativa “In difesa della Costituzione”, come recita il cartello esposto all’ingresso del palazzo di giustizia, che proseguirà «sino al termine dell’iter parlamentare del Disegno di Legge Costituzionale “Nordio”». Una contestazione iniziata in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario e che continua, con altre modalità, per dire no a «una riforma che indebolisce i diritti dei cittadini e non rende i processi più veloci». Al piano terra del tribunale, su alcuni cavalletti, si possono leggere articoli della carta costituzionale (come il 104: “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”) o frasi di giuristi come Piero Calamandrei (“La giustizia dev’esser pronta, ma non frettolosa”).
LA REPLICA
«L’onorevole Pellicini - prosegue la nota dell’Anm - chiede, alle istituzioni e associazioni forensi, di reagire “all’occupazione quasi totale degli spazi da parte dell’Anm”, utilizzando termini forti, che rischiano di alimentare tensioni a livello locale, finora mai avvertite, grazie a un leale e trasparente rapporto con la Camera Penale, che, anzi, è stata preavvisata dell'iniziativa e che espone a sua volta negli spazi del tribunale, luogo comune e uguale per tutti. I magistrati di Varese in questi anni hanno sempre cercato il dialogo con le istituzioni e rinnovano l’invito all’onorevole Pellicini e alla cittadinanza tutta al dibattito che avrà luogo il giorno dello sciopero dei magistrati (27 febbraio 2025). Saranno altresì presenti esponenti delle istituzioni e associazioni forensi e dell’Università dell’Insubria. Offrire diversi punti di vista è il sale del dibattito pubblico sui temi che hanno ad oggetto il futuro di tutti i cittadini».
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