MUSICA
Punkreas al Rugby Sound: una festa in famiglia
Rimpatriata punk rock all’Isola del Castello di Legnano

Bentornato a casa Punk. È inutile negarlo ci sono diverse generazioni di legnanesi e varesini cresciute all’ombra del punk e del rock suonato in ogni declinazione e intensità. Dalle cantine ai mercati dei vinili, dalle feste di paese alla gloriosa “Fossa” di Cardano. Per questo ogni rimpatriata punk rock diventa una festa in famiglia in cui ricordare a se stessi di essere stati, e in fondo di essere ancora, punk nell’anima… anche se oggi sono padri, banchieri, direttori, mamme e dottoresse a sfoggiare look trasgressivi e sorrisi che sanno di libertà.
IL PRE-SHOW
A dare il primo colpo di magia rock – nella serata di venerdì 4 luglio – sono state le irriverenti Bambole di Pezza, rock band milanese composta da cinque artiste che amano definirsi «maliziose, intriganti, originali, dolci, rumorose, grintose, incazzate e fuori di testa». Cleo, alla voce, Morgana, chitarra solista, Dani, chitarra ritmica e cori, Xina, batteria e cori e Kaj basso e cori, nomi da streghe e da fate ovvero donne forti capaci di unire rock e libertà e non di essere sempre giocattoli di pezza, a dispetto del provocatorio nome della band. Alle 21.32 cambio della guardia e arrivo sul palco dei Derozer che, come ha raccontato lo stesso Seby (voce e chitarra), dal palco «sono nati nello stesso anno dei fratelli (Punkreas). Sembra un secolo fa, era il 1989». Ed era un secolo fa e forse saremo “Solo vecchi punk”, ma la voglia di gridare Pace e denunciare i mali della società è ancora lo stesso e, purtroppo, anche la condizione geopolitica non sembra essere progredita poi molto in questo ventennio di nuovo millennio. Un consiglio di viaggio arriva forte e chiaro «dal Nord Est laborioso», con l’immancabile “L’isola di Muroa”, che fa il verso ai maldiviani di provincia.
PUNK DALL’89
E alle 21.52 arrivano loro, i signori di casa: i Punkreas. Loro che da quel ‘89 di San Lorenzo di Parabiago non hanno smesso un secondo di vivere il punk ma, soprattutto di essere punk che è molto più di un genere musicale, è un autentico stile di vita. Non potevano che entrare a muso duro con “30 anni di Paranoia e Potere”. Volano braccia al cielo, volano gambe che planano sotto il palco, ma la security sfodera l’esperienza maturata in anni di invasioni di campo e tutto resta nell’alveo di un curioso carosello. Il resto è storia e il Castello di Legnano non poteva che far scricchiolare i suoi secoli di storia, per continuare a far battere i cuori.
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