L’ALLARME
Quartiere invaso dalle pantegane
A Legnanello scoppia la protesta. C’è chi ha avuto la cantina piena di topi e chi li ha trovati in giardino

Vanno bene gli scoiattoli che ormai arrivano fin sui balconi, tutto sommato poco importa anche se la cerambice abbatte le piante e il pesce siluro infesta fiumi e laghi. Ma i ratti no, quelli sono davvero troppo. E non nuovi a Legnano.
Ecco quindi che davanti all’ultima invasione da Legnarello si alza una richiesta di aiuto alle istituzioni: se oltre che a scorrazzare di notte sulle strade le pantegane si presentano a mezzogiorno a pranzare nell’orto di casa e poi si mettono a passeggiare in soggiorno, forse è stato passato il segno.
L’allarme è stato lanciato ieri mattina, martedì 21 agosto, ma è un po’ che certi quartieri dell’Oltresempione sono costretti a fare i conti con i roditori.
In Canazza, ad esempio è tutt’altro che raro trovarli in strada di notte, quando escono dai boschi e dalle fogne per cercare cibo negli orti e nelle cantine. Ma la Canazza è zona di confine, i residenti sono abituati a convivere con bestie di vario genere: oltre ai topi e agli scoiattoli, lì ultimamente non mancano neanche i ricci...
Nella zona di via Volta, invece, una situazione come quella che si sta verificando nelle due ultime settimane è del tutto inedita. Qualcuno ipotizza che i ratti si siano scatenati dopo l’intervento di pulizia dei tombini di quindici giorni fa, di fatto i racconti sono allarmanti: «Di notte attraversano la strada in via Volta», dice una donna; «Io ho dovuto vuotare la cantina, erano dappertutto».
«Io invece me li sono trovati in giardino a mezzogiorno che mangiavano i miei pomodori - afferma una donna residente nei pressi di via Galvani -. Pensavo che a rovinarli fossero gli uccelli, poi a un certo punto noto qualcosa che si muove e mi metto a guardare meglio. Era grosso, nero e senza ali: ho pensato fosse il mio cihuahua che chissà come era arrivato in mezzo ai pomodori, mi avvicino e mi accorgo che è un ratto che sta pranzando. La scorsa settimana mio figlio mi aveva detto che in casa c’era un topo, pensavo mi stesse prendendo in giro. Invece era vero, dopo abbiamo trovato anche gli escrementi».
La famiglia abita al piano terra di una villetta, ma chi sta nel condominio di fianco non vive una situazione diversa: «Abbiamo telefonato in Comune - racconta la donna -, ci hanno detto che all’ufficio Ambiente non c’è nessuno. Al numero di telefono dell’Asst in questi giorni non rispondono, io non so neanche da che parte partire con una disinfestazione. E poi che senso ha mettere le esche nel mio giardino e lasciare i topi in strada? Rischierei solo di avvelenare i miei cani o i gatti dei vicini...».
E così mentre gli uomini pensano a cosa fare, i topi proseguono nella loro marcia di conquista.
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