LA SANITÁ
«Quella nomina è una farsa»
Indagine per abuso d’ufficio. L’accusa: «Il nuovo dirigente era già stato deciso»

A farla semplice, il caso è questo: il 10 agosto 2014 all’ospedale di Cuggiono l’allora direttore generale dell’Azienda ospedale di Legnano Carla Dotti presentò il medico Maria Serena Tajana come nuovo direttore dell’Unità semplice di ortopedia.
Come riportato dai giornalisti, il primo ottobre Tajana diventò di fatto responsabile dell’Ortopedia di Cuggiono, ma l’avviso interno per selezionare il dipendente cui assegnare l’incarico fu pubblicato solo il 13 novembre. E la Commissione per valutare le candidature si riunì solo il 19 dicembre, cioè quando Tajana già svolgeva l’incarico da oltre due mesi.
La dottoressa però non era stata l’unica a rispondere al bando: l’altro candidato era il collega Marco Pesci, che oltre all’anzianità aveva dalla sua anche seimila interventi in curriculum, contro i 390 di Tajana.
Ce n’era abbastanza perché Pesci si rivolgesse a un avvocato per sollevare dubbi sulla legittimità della nomina.
L’ESPOSTO ALLA PROCURA
Pesci si rivolge all’avvocato Bruno Rondanini del Foro di Milano, che nel marzo 2015 scrive alla Procura di Busto Arsizio ipotizzando il reato di abuso d’ufficio.
Nel mirino dell’avvocato ci sono l’allora direttore sanitario dell’Azienda ospedale di Legnano Massimo Lombardo, il primario di Ortopedia e Traumatologia Domenico Prestamburgo e il medico Piero Di Giuseppe, cioè i tre professionisti che facendo parte della Commissione avevano valutato che il curriculum di Tajana era «indubbiamente il più attinente all’incarico in parola».
Dopo due mesi di indagine la Procura chiede l’archiviazione dell’esposto, e a settembre Rondanini presenta opposizione.
L’opposizione è accolta dal gip Piera Bossi, il quale il 31 ottobre 2017 pur rimarcando come la scelta del dirigente «rientri nell’area della piena discrezionalità tecnica della Commissione esaminatrice», al fine di individuare un eventuale dolo ordina una serie di accertamenti supplementari «anche in merito ai rapporti tra Tajana e Prestamburgo». Rondanini produce l’articolo di giornale in cui già nell’agosto 2014 si annunciava la nomina di Tajana, la Guardia di finanza di Legnano ascolta gli indagati e le persone informate dei fatti.
L’indagine è approfondita, quando i militari hanno raccolto tutte le informazioni richieste dal Gip girano il fascicolo alla Procura.
Il 16 luglio 2018 cambia il pubblico ministero, ma non il risultato: ad agosto il nuovo pm chiede l’archiviazione dell’esposto, ma il 20 settembre Pesci e il suo avvocato si oppongono un’altra volta.
Bossi accoglie nuovamente l’opposizione e fissa la data dell’udienza davanti al giudice per l’udienza preliminare, che si terrà il prossimo 22 gennaio.
«NOMINA PIOLTATA»
«Indipendentemente da quelle che saranno le decisioni del giudice - afferma l’avvocato Rondanini - ho presentato un esposto al ministero della Salute e all’assessorato regionale alla Sanità. Chiedo sia fatta chiarezza su come sono gestite le nomine di Legnano, mi auguro sia avviata un’attività ispettiva. Se l’azienda poteva decidere in completa autonomia a chi dare l’incarico di direttore dell’unità semplice ortopedia, perché pubblicare un bando interno e riunire una commissione per avvallare una decisione che di fatto era già stata presa? La nomina della dottoressa Tajana è stata pilotata, la commissione è una farsa».
Come detto, le accuse sono state mosse tre anni fa, ma la sentenza che farà definitivamente chiarezza sulla nomina a Cuggiono non arriverà prima di gennaio.
IL DG: «DUE ARCHIVIAZIONI»
«L’esposto è già stato archiviato due volte, sono sereno. I dirigenti delle Unità operative semplici sono nominati su incarichi fiduciari, la loro nomina è a discrezione del primario. La dottoressa Tajana è stata nominata esattamente come qualche tempo prima in un altro settore era stato nominato il dottor Pesci».
Il direttore generale dell’ospedale di Legnano, Massimo Lombardo pesa le parole, e non potrebbe essere diversamente.
Ma visto il polverone che rischia di alzarsi, almeno un paio di punti reputa sia necessario chiarirli.
«SEGUITA LA PROCEDURA»
«Prima di tutto non stiamo parlando di un concorso per la nomina di un primario - spiega -. Primario e dirigente di un’unità operativa semplice sono due figure diverse. Per il dirigente la legge non prevede il concorso, l’incarico può essere dato sulla fiducia a discrezione del primario. Ed è esattamente quello che è accaduto con la dottoressa Maria Serena Tajana».
Il secondo aspetto riguarda l’indagine, che in tre anni ha prodotto due richieste di archiviazioni.
«Negli ultimi mesi sono stati condotti accertamenti approfonditi - afferma il direttore generale -. Tutte le persone informate sui fatti sono state interrogate: ho grande fiducia nella magistratura, sono sicuro che gli inquirenti ora hanno a disposizione tutti gli elementi, e che questi saranno valutati in modo approfondito nelle sedi opportune».
«Abbiamo seguito la procedura prevista dalla legge - continua Lombardo -, delle accuse che ci sono mosse risponderemo davanti al giudice».
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