IN SCENA
Quindici anni di iPantellas: festa a teatro
Il 25 maggio lo spettacolo delle due star di YouTube

«Questa volta giochiamo in casa. L’abbiamo sempre fatto per i video ma a teatro mai».
Daniel Marangiolo, da Sumirago, la metà dei iPantellas (compagno d’arte è Jacopo Malnati, di Azzate) annuncia così l’appuntamento di domenica 25 maggio, alle 17, al Teatro di Varese, posti disponibili, che vedrà i due youtubers più seguiti d’Italia in Viaggi nel tempo nella vita reale.
Festeggiare in scena il ventesimo compleanno di YouTube non è un po’ contraddittorio?
«No, è per fare festa, metterci la faccia e incontrare più persone possibili. Un modo per condividere i nostri quindici anni, siamo arrivati che i giochi erano già aperti, di carriera e il raggiungimento di quota 6 milioni e mezzo di iscritti al nostro canale su YouTube. Non pretendiamo che tutti vengano a teatro ma ci teniamo a fare bella figura nella nostra città. Nelle cinque tappe precedenti da altre parti, in particolare a Torino, le cose sono andate bene, speriamo che a Varese il Teatro sia pieno come un uovo».
C’è chi pensa che lavoriate di getto. Anche in questo caso la parola d’ordine è improvvisazione?
«No, non siamo rigidissimi, dunque diamo spazio all’improvvisazione, ma dietro ogni nostro progetto, video compresi, c’è un impegno concreto. Ancora di più nel caso di Viaggi nel tempo nella vita reale che è frutto di studio e di ricerche durato mesi. Sotto lo sguardo vigile di Carlo Negri e Marta Chinello alla regia, della direttrice di scena Chiara Rossano e del produttore Massimo Zoli di Ridens».
Quando scrivete siete sotto lo stesso tetto?
«No, la fase di scrittura, per dirla in termini scolastici, avviene in dad, da remoto. Jacopo è a casa sua e io sono nella mia, ovviamente il confronto è continuo. A me piacere lavorare con la musica a volume allegro. Preferibilmente quella degli AC/DC, prendendomi qualche pausa attraversando la stanza imitando le movenze di Angus Young».
Il vostro spettacolo è più dalle parti di Ritorno al futuro o di A spasso nel tempo?
«Volendo, potremmo intitolarlo Ritorno al metaverso. Inutile negare che Massimo Boldi rappresenti per noi uno dei maestri della comicità. La nostra avventura parte da un apparecchio interstellare che ci proietta in un’altra dimensione. Ci troveremo così davanti a personaggi che hanno fatto la Storia. Uno su tutti, Napoleone Bonaparte. Dopo lunghe ricerche, siamo arrivati a capire il vero motivo per cui teneva la mano sotto il gilet e lo sveleremo».
Domenica a riscrivere la Storia sarete solo voi due?
«No, ci vedrete con Roberto Sigurtà, Roberta Nicosia e Fine Master, impegnati a dare vita ai personaggi che hanno accompagnato la nostra carriera, e con il corpo di ballo della Real Family School di Busto Arsizio, guidato dal coreografo Riccardo Bonardi, in arte Ricky».
Perché non avete fatto la consueta parodia delle canzoni del Festival di Sanremo?
«Per rispetto a Clara. È brava, bella e della nostra provincia, non oseremmo mai prenderla in giro seppure affettuosamente. Da musicisti ci piacerebbe cantare con lei ma, considerando che per Scelte stupide, a dispetto dell’aggettivo, nel dialetto varesino pantella significa scemo, ha preferito Fedez a noi, temiamo che per proporci dovremo prima alzare di molto l’asticella».
Sogno Clara a parte, cosa riserva il futuro?
«Siamo impegnati nelle riprese di un documentario su Nonna Pantellas. Sul set dalle otto alle 20, a fine giornata ci scopriamo regolarmente più stanchi noi di lei, che di anni ne ha 89. Non escludiamo che domenica ci regali una sorpresa».
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