CHI L’HA VISTO
«Riccardo, torna a casa»
Appello dei genitori del 35enne bustocco scomparso dal 24 aprile, a un mese dal matrimonio

A “Chi l’ha visto” mercoledì si è tornato a parlare di Riccardo Giuliani, il 35enne bustocco scomparso il 24 aprile a un mese dal suo matrimonio, in programma il 29 maggio. Nel lungo servizio di Emily De Cesare ha parlato Gianni, il papà di Riccardo, che ha esordito così: «Mi fa male. È stata l’unica sera della sua vita in cui ci sta facendo dannare».
Tutto è cambiato in una sera: Riccardo vive da solo a Busto Arsizio ed è un ragazzo serio e riservato. «È un gran lavoratore - racconta il padre - ha sempre fatto il suo dovere, è un manutentore di caldaie». Il suo sogno era quello di sposarsi e di avere una famiglia. Il giorno seguente alla sparizione aveva in programma le prove del pranzo di nozze, avevano anche già scelto il menu e lui tre giorni prima aveva già pagato la sua parte.
La sua fidanzata, una giovane di origini filippine, è sotto shock. Anche quel sabato, così come ogni settimana, Riccardo ha pranzato col papà. «Viene anche a bere il caffè da me quasi tutti i giorni. Il 24 aprile era qui con me a tavola, abbiamo mangiato, ha bevuto il caffè e se n’è andato. Alle 20, come tutte le sere, ci siamo sentiti al telefono. Era tranquillo, mi ha detto che stava preparando la cena, ma non posso sapere se fosse veramente a casa». Ed ecco la prima anomalia: nella notte tra il 24 e il 25 aprile, sulla statale 33 del Sempione c’era una pattuglia, che ha tentato di fermare l’auto di Giuliani, che però non ha rispettato l’alt.
La macchina procedeva in direzione Busto. Intanto i carabinieri sono andati a casa della mamma di Riccardo, che ha chiamato il figlio, chiedendogli come mai non si fosse fermato. «Non è possibile», ha risposto lui, la madre ha replicato: «Ti hanno fotografato». Il giovane ha riattaccato il telefono e non si è saputo più nulla. I carabinieri hanno confermato che alla guida c’era un uomo, ma ci si chiede se fosse davvero lui, dove sia stato quel sabato sera e con chi. «La sera non usciva mai - ha sottolineato il padre - era preciso, non sforava mai il coprifuoco». Riccardo in teoria è tornato a casa, poi per più di tre ore non si sa cos’abbia fatto . L’ultima volta il cellulare ha agganciato una cella telefonica a Milano in via Varesina alle 6.55 del 25 aprile; da quel momento il telefono è spento. Poi l’auto è stata ripresa sulla Pedemontana, all’uscita di Villaguardia. E ieri l’hanno ritrovata in località Sagnino, un quartiere di Como, con a bordo gli effetti personali del giovane.
L’ultimo avvistamento risulta domenica 25 aprile alle 11.14, quando la macchina viene fotografata a San Fermo della Battaglia, in provincia di Como, in via Monte Sasso. L’area era stata subito controllata, ma del veicolo non c’era traccia. Da quel punto resta solo una strada, via Cardano: o si va verso Como, oppure si prosegue verso la Svizzera, anche se dai controlli non risulta sia passato di lì. I carabinieri di Legnano hanno verificato che da quel giorno Giuliani non ha fatto nessun prelievo. Sono già passati 17 giorni e Riccardo avrebbe lasciato a casa un farmaco salvavita. «Una volta - ha raccontato il padre - durante una crisi l’ha salvato il suo cane. Siamo in una brutta situazione, se ci stai guardando ti aspettiamo sia io che la mamma, cerca di tornare al più presto. Ciao, stammi bene, come ti dice sempre tuo papà».
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