SANITA’
«Ricette impossibili»: la rivolta dei medici
Anche in provincia di Varese disagi per i problemi al Sistema informativo
«Il sistema non funziona». «Non possiamo lavorare in modo sereno». «E le ricadute sono soprattutto sui pazienti». Tutto bloccato, il computer dei medici di base. È accaduto anche lunedì e ha causato una alzata di scudi in tutta la provincia, protesta raccolta da Daniele Ponti, medico di base a Induno Olona e segretario provinciale Fimmg. «Per un qualche motivo il sistema va in crash il lunedì, di solito il mattino e il venerdì pomeriggio. Noi diventiamo letteralmente matti, i cittadini si preoccupano e non possiamo inviare la prescrizione per i loro farmaci o per gli accertamenti che devono eseguire».
Quando il sistema Siss - Sistema informativo socio-sanitario - non va, cioè quando al computer non si riesce a entrare nel sistema che consente di fare qualunque operazione per il paziente, come le ricette che per legge devono essere dematerializzate, il lavoro dei medici si complica (di tutti, anche in ospedale o nei centri convenzionati, ma in particolare per i medici di base). A pagarne le conseguenze sono i cittadini che non possono ricevere in tempo utile le ricette, soprattutto i pazienti cronici, o i cittadini che devono presentare i giorni di malattia al lavoro.
«125 email da gestire»
«Lunedì la nostra medicina di gruppo doveva gestire 125 email, richieste in gran parte di pazienti cronici che avevano bisogno delle ricette - racconta Daniele Ponti -. Quando non si possono fare ricette se non rosse, vanno ritirate in studio dai pazienti e non tutte peraltro possono andare bene per prenotare alcuni accertamenti». Il risultato è stato una valanga di nuove email e di telefonate da parte dei pazienti preoccupati e in ansia. E un aumento di pressione (proprio quella arteriosa) anche per medici, infermieri e personale amministrativo della medicina di gruppo di Induno.
«Non siamo burocrati»
A denunciare la situazione «esasperante e che ci distoglie dal nostro compito di curare i pazienti, facendoci diventare dei burocrati» e a richiedere «interventi immediati, con un appello alla politica regionale», è Daniele Ponti. Con lui, a spiegare come le cose non vadano, è Laura Concollato, medico di base che coordina la formazione dei camici bianchi aspiranti medici di famiglia nel territorio, per il corso di Mmg regionale, della durata di tre anni. Fanno parte della medicina di gruppo di Induno Olona, una delle più antiche d’Italia, partita nel 1988, dove operano in totale 6 medici, ci sono segretarie infermiere e appunto alcuni medici di base in formazione. «Non siamo dei burocrati ma dei medici e continuo a essere convinta che fare il medico sia la missione più bella del mondo - dice Laura Concollato - ma quanta fatica».
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