IL DESTINO DEL BORGO
Sacro Monte senz’auto? Primo sì
Favorevole l’assessore comunale Laforgia. Perplessi invece i ristoratori

«Basta auto sul Sacro Monte». Fa discutere la proposta di Raimondo Fassa, sindaco di Varese dal 1993 al 1997, di vietare alle auto di salire in cima al Sacro Monte.
Favorevole è l’assessore alla Cultura Enzo Laforgia: «Sono assolutamente d’accordo perché il Sacro Monte è delicato e fragile. È un luogo che meriterebbe più attenzione da parte di tutti noi. Non è una Disneyland dove arrivare in ogni modo. Le auto sulla via sacra sono uno sfregio».
«Quello che scrive Fassa - aggiunge Laforgia - deve essere visto in un ripensamento della mobilità, dei mezzi pubblici e degli orari, in un sistema che garantisca la tutela del luogo senza penalizzare i residenti e consenta la possibilità di accedere al Sacro Monte con mezzi alternativi all’automobile. In questi giorni, durante la festa della montagna, le navette stanno funzionando benissimo. Immaginare soluzioni di questo tipo credo sia indispensabile per la mobilità cittadina».
La proposta di Fassa è quella di interdire al traffico automobilistico privato il Sacro Monte, ad eccezione dei residenti, facendo sì che vi si acceda a piedi, in bicicletta o con la funicolare.
Le auto dovrebbero fermarsi all’altezza del bivio di Velate e potrebbero sostare nel piazzale antistante lo stadio. L’accesso alla stazione di valle della funicolare sarebbe garantito dai mezzi della linea C e da eventuali navette elettriche ausiliarie collocate nei luoghi strategici della città.
Una prima fase di questa misura potrebbe coinvolgere, nei primi tempi, tutti i weekend da fine marzo a metà settembre. Se questa fase avesse successo – cosa di cui Fassa è sicuro – si potrebbe pensare di estenderla progressivamente ad altri giorni della settimana.
Ma i ristoratori non vogliono soluzioni calate dall’alto. «Io penso che il sindaco e la giunta e il comandante debbano sedersi a un tavolo con i ristoratori perché si sta rovinando l’immagine del Sacro Monte e del sito dell’Unesco e si sta creando un clima brutto. Erano anni che non vedevo una tensione così alta tra i residenti e la Polizia locale, che non dà risposte, ma sanzioni. Siamo presi di mira con controlli a tappeto - dice Mario Carabelli, titolare del ristorante albergo Sacro Monte -. Come ho sempre detto anche a Raimondo Fassa che non mi ha mai ascoltato, “prima di togliere bisogna fare”. Io sarò contentissimo quando il Sacro Monte sarà come Assisi e Perugia: luoghi prima resi accessibili, e poi vietati alle auto. Togliere e basta non serve, non è da persone intelligenti e capaci».
E ancora: «Le soluzioni ci sono – continua Carabelli - Ma nessuno ha il coraggio di mettersi a tavolino per costruire un parcheggio razionale su piazzale Pogliaghi, un parcheggio a valle alla funicolare, e creare parcheggi satellite. Il prato famoso per le castagnate, quello che stanno usando gli alpini in questi giorni, è sempre stato vietato alle manifestazioni del Borgo: probabilmente la festa degli alpini è considerata più importante della valorizzazione di un sito Unesco. Ci sentiamo soli, abbandonati e bastonati. Siamo pieni come alberghi e ristoranti grazie al nostro lavoro, sicuramente non grazie al nostro Comune».
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