AMMINISTRAZIONE CADUTA
L’antenna della discordia
Veleni e accuse tra ex alleati sul progetto in corso di realizzazione in un terreno del vicesindaco

Accuse, attacchi e botta e risposta continui. Prosegue il pandemonio provocato dalle dimissioni di massa di otto consiglieri comunali che, a cascata, hanno causato la caduta di sindaco, giunta e consiglio comunale di Saltrio.
Già giovedì 25 marzo era emerso come l’antenna per le telecomunicazioni che dovrebbe sorgere in via Leoncavallo e per cui è già stato predisposto il basamento, è stata probabilmente la goccia che ha fatto traboccare il vaso della crisi. Lo crede, per esempio, l’ex sindaco Maurizio Zanuso che ha detto di essere all’oscuro di questo provvedimento e che, una volta venuto a conoscenza della vicenda, ha chiesto le dimissioni del vicesindaco Giuseppe Franzi. Quest’ultimo ammette che il terreno su cui dovrebbe essere realizzata l’antenna è di sua proprietà: «Ma - precisa - lì c’è un contratto di affitto di 18 anni. E, quindi, l’area non è più nella mia disponibilità. Facciano pure ricorso al Tar e si vedrà. Le pratiche sono tutte regolari».
Mentre sulle dimissioni aggiunge: «Il sindaco me le ha chieste e io le ho date». E, con lui, si sono dimessi altri sette provocando, come in un domino, il crollo di quello che, evidentemente, era diventato un castello di carte.
Mentre per la cosiddetta “altra campana” intervengono i due assessori rimasti fedeli a Zanuso che replicano soprattutto alle accuse di immobilismo: «Nonostante la pandemia - spiega Amanda Scalcione - abbiamo sempre proposto molte iniziative su diversi fronti rivolte ai giovani, come gli incontri con Marina De Juli, il calendario dedicato a Gianni Rodari e gli eventi del mese della festa della donna. Abbiamo ricevuto tanti apprezzamenti e ora stavamo preparando il battesimo civico e un campo estivo con don Armando per dare ai giovani una possibilità di socialità».
Mentre Donatella Realini, delegata ai Servizi sociali, ribatte alle accuse di lontananza del Comune durante l’emergenza: «Tutte le richieste di aiuto che abbiamo ricevuto - sostiene l’ormai ex esponente di giunta - hanno ricevuto una risposta, logicamente vagliando chi ne aveva i requisiti. Purtroppo tutte queste attività, così come la buona collaborazione con gli altri Comuni vicini, ora si sono bloccate, come gli eventi in programma alla cava Brusada. Speriamo che almeno i lavori per la creazione del parco didattico vadano avanti».
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