L’ALLARME
Samarate: «Attenti, è in linea la truffa»
Scampato il raggiro telefonico, il consigliere comunale Valentino Celotto mette in guardia dai pericoli
«Attenzione è una truffa. Tenete gli occhi aperti e non cascateci. Avvertite subito i genitori, i nonni, i vicini di casa più anziani e le persone fragili: non fornite i vostri dati sensibili e il codice di migrazione presente sulle vostre bollette del telefono, della luce e del gas, in quanto se qualcuno credesse in questa trappola si troverebbe con un contratto a cifre maggiorate».
LA PREVENZIONE
È un vero e proprio avviso ai naviganti, quello che lancia Valentino Celotto (consigliere comunale di minoranza e segretario cittadino della Lega). È un allarme pubblico diffuso dopo che due giorni fa qualcuno ha cercato di truffarlo senza riuscirci.
La scusa: un piano tariffario in scadenza da rinnovare a prezzi raddoppiati pena, in caso contrario, l’annullamento del contratto e il passaggio al mercato libero. Celotto non ci è cascato e mette in guardia tutti. Anche perché, come si evince anche dai social, in questi giorni a Samarate si riscontra un’impennata di tentate truffe e tentati raggiri telefonici a servizio di un commercio molto aggressivo. Fortunatamente la gente non cede e qualcuno addirittura usa il dialetto per mandare un messaggio ai truffatori: «Va’ a da’ via i ciapp».
IL RACCONTO
Celoto condivide quindi la sua testimonianza. «Ieri (giovedì 16 ottobre, ndr) pomeriggio ho ricevuto una telefonata sul mio numero fisso», spiega. «Dall’altra parte della cornetta c’era una donna italiana che parlava in modo molto fluente e corretto. Si è identificata con un nome e con un codice che erano sicuramente falsi. Si sentiva anche una voce maschile e – particolare non da poco – la chiamata l’ho ricevuta da un numero invisibile».
Già qui sono iniziati i dubbi. Con il passare dei minuti divenuti certezze: era l’ennesimo tentativo di truffa. Durante il quale non sono mancati stupore e sorpresa per il fatto che la donna conoscesse il nome, il cognome e la compagnia di rete fissa del consigliere di minoranza.
Insomma si è trattato di finti dipendenti di una società telefonica. «Li ho tempestati di domande», prosegue il racconto. «Ma la donna era fredda e determinata, non si è mai scomposta, voleva farmi credere che tutto fosse regolare. Invece non era così».
LA TRAPPOLA
Il trucco era semplice. E, come sempre, faceva leva sul fatto che l’ansia spinge le persone a cadere nella trappola. Non Celotto. Che aggiunge: «Mi hanno chiamato per informarmi che il mio vecchio piano tariffario era in scadenza e che da 24,90 euro – cifra che non pago: anche per questo mi sono insospettito – sarebbe passato a novembre a 49,90 euro. Mi hanno chiesto se volevo restare i prossimi due anni a 49,90 euro al mese e che in caso di risposta negativa avrebbero provveduto a comunicare il mio passaggio al mercato libero della telefonia». Con conseguenze a livello burocratico, economico e personale.
Non a caso, chiusa la conversazione, Celotto ha chiamato subito l’ufficio segnalazioni della sua compagnia telefonica e ha avuto la conferma che si trattava di un raggiro. Il passo successivo è stato trasformare l’esperienza personale in utilità sociale, appunto attraverso una testimonianza pubblica.
I carabinieri la scorsa primavera avevano tenuto un incontro proprio per mettere in guardia da tutti i tipi di truffe.
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