LA SENTENZA
Controllore vendeva biglietti falsi
Cresta illecita sulla Malpensa-Milano: un anno e quattro mesi per truffa e appropriazione indebita

Furbetti del biglietto: ci sono quelli, un tempo spregiativamente bollati come portoghesi, che hanno come propria deliberata mission quella di godere del trasporto pubblico evitando di pagare. E quelli che, anziché controllarli, creano ex novo biglietti falsi così da potersi mettere in tasca una cresta indebita. A questa - invero rara - categoria va iscritto, stando almeno alla sentenza della quarta sezione penale della Corte d’Appello di Milano, un ormai ex bigliettaio originario di Samarate, oggi 35enne, condannato per truffa e appropriazione indebita a un anno e quattro mesi di reclusione.
Una condanna accompagnata dalla sospensione condizionale, anche se il beneficio è stato subordinato al pagamento di oltre 7mila euro di risarcimento a carico delle tre parti offese ammesse al processo più le relative spese di costituzione di parte civile.
Capo d’imputazione alla mano, lui e altri due colleghi in concorso (pure loro condannati), tutti e tre alle dipendenze di una cooperativa varesina incaricata della vendita dei biglietti sulle strade affidate alla società Autostradale, avrebbero contraffatto centinaia di biglietti e ne avrebbero rivenduti non meno di una sessantina a ignari passeggeri, nella stragrande maggioranza dei casi stranieri.
Già, perché il business illecito dei controllori infedeli, prima di essere smascherato, sarebbe andato avanti per qualche mese, cinque anni fa sulla tratta di autobus che collegava il terminal 1 di Malpensa alla stazione Centrale di Milano. Una tratta molto frequentata da viaggiatori provenienti dall’estero.
Come sarebbe avvenuta la contraffazione?
Gli imputati clonavano i biglietti originali utilizzati dai passeggeri; dopodiché con i palmari in dotazione ne emettevano repliche con lo stesso numero di matrice su carta termica intestata. Undici le vendite truffaldine contestate al samaratese. Quest’ultimo, che ha sempre professato la propria innocenza, è stato trovato in possesso di 40 rotoli bianchi di carta termica con logo Autostradale a distanza di settimane dal licenziamento in tronco.
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