LA STRAGE
L’amica di Stefania: «Era allegra e generosa, non si può morire così»
La donna uccisa dal marito Alessandro Maja non aveva manifestato tensioni familiari. Funerali ancora da stabilire

«Eravamo due amiche, entrambe mamme. Era una persona che aveva nel dna la semplicità e l’umiltà, mai una parola fuori posto, non le ho mai sentito criticare nessuno della sua famiglia». La testimonianza di una amica di Stefania dice molto, se non tutto, di quanto Stefy fosse attaccata e orgogliosa della sua famiglia pur mantenendo sempre un atteggiamento umile. Era in un certo senso riservata ma amava con le amiche diffondere uno spirito sereno e gioioso.
La cinquantaseienne uccisa nel sonno dal marito Alessandro Maja non aveva mai manifestato difficoltà o tensioni familiari e questo rende paradossalmente ancora più imponderabile e inspiegabile la tragedia avvenuta nella villetta di via Torino una settimana fa. Un orrore che lascia sgomenta tutta la comunità. «Non riesco a capacitarmi di cosa possa essere successo», dice ancora l’amica samaratese, «non si può perdere la vita così, mi mancherà moltissimo Stefania, le nostre chiacchierate, le nostre risate».
«ALLEGRA E GENEROSA»
Stefania Pivetta era legata a tutti i parenti, anche al suocero deceduto da alcuni anni. E alla donna che Renato Maja aveva sposato in seconde nozze. «Ci conoscevamo da alcuni anni», ricorda l’amica, «è sempre stata una donna allegra, spontanea, generosa, disponibile con gli altri, aveva la passione per la realizzazione di borse all’uncinetto, andava anche ai mercatini. È anche se non riuscivamo a vederci spesso, mi manca tantissimo».
ORGOGLIOSA DEI FIGLI
Stefania era colma di soddisfazione per i figli, Giulia - ammazzata a martellate come la mamma - e Nicolò, tutt’ora ricoverato in prognosi riservata.
Tratteneva a stento la felicità per il traguardo del ventitreenne: dopo due anni di pandemia e quindi di stress e rallentamenti, il ragazzo aveva conseguito il brevetto aeronautico per il quale aveva tanto studiato, il sogno di diventare pilota stava per tradursi in realtà.
Intanto ancora non si conosce la data, e di conseguenza anche la località, in cui saranno celebrati i funerali di Stefania e Giulia: la procura di Busto Arsizio non ha ancora dato il nullaosta al dissequestro delle salme.
ACCERTAMENTI
Gli inquirenti a quanto pare vogliono approfondire alcuni accertamenti autoptici. Proseguono comunque sia le verifiche patrimoniali che le dinamiche coniugali. Alessandro Maja è ancora ricoverato in ospedale a Monza, monitorato e sedato in attesa di poter essere tradotto in carcere. Per ora quindi il giudice per le indagini preliminari Luisa Bovitutti non può fissare l’interrogatorio.
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