L’EVENTO
Sant’Eusebio, la festa è servita
Prende il via stasera il tradizionale appuntamento estivo di Casciago

Tutto è pronto per la festa di sant’Eusebio, la sagra per eccellenza dell’estate, organizzata dalla Comunità pastorale omonima, che si terrà nelle serate di oggi, giovedì 31 luglio e di domani, venerdì 1 agosto.
Annunciare che la macchina organizzativa sia pronta è scontato: il gruppo degli amici di Sant’Eusebio è ineccepibile. È un onore per loro far parte di questa realtà, talmente il culto del santo è vissuto profondamente dalla comunità. Questa mattina partirà una settantina di volontari, dai 6 ai 70 anni, alla volta di Vercelli. Il loro compito è particolare: prelevare sulla tomba del santo nel duomo della città il sacro fuoco e portarlo a Casciago. In veste di tedoforo, ognuno - per il proprio tratto e seguito dalle auto - percorrerà correndo la strada, tenendo in mano la fiaccola che passerà al collega successivo. Il loro è un compito che vivono con gioia e fede. È inutile scrivere che l’ultimo -di solito uno dei più giovani per lasciargli l’onore di accendere il pallone di ovatta, simbolo del martirio - arriva sempre puntuale alle 20.45, tra due ali di folla osannante, di fronte alla chiesa dove è atteso dal parroco, don Emilio Rimoldi, con gli altri sacerdoti. La mattina successiva è un classico vedere lo scheletro di quello che è stato il pallone, vuoto, di fronte alla porta della chiesetta. E comincia il cuore della festa con le messe delle 6.30, 8.30 e 10.30 (quest’ultima, solenne con la presenza della corale, quest’anno sarà dedicata ai 55esimo di ordinazione sacerdotale di don Giovanni Sormani), celebrate all’ombra del campanile, mentre le campane suonano a distesa. È curioso osservare come la sagra sia un momento intergenerazionale: i ragazzi non mancano e gli anziani si fanno portare dai figli perché alla festa di Sant’Eusebio non si può mancare. All’interno, la luce delle tante candele illumina la statua del santo. Attorno alla chiesa, intanto, cominciano ad essere presenti le bancarelle della solidarietà, mentre arrivano i profumi della cucina.
Nel pomeriggio alle 16.30 c’è un momento da vivere: la processione delle barelle che arrivano, provenienti dalla chiesa parrocchiale di Sant’Agostino e Santa Monica, con i prodotti destinati all’incanto: prodotti scelti ad hoc, di qualità perché per Sant’Eusebio bisogna offrire il meglio. E l’incanto è uno spettacolo: lo è sempre stato grazie al banditore e ai presenti che non lesinano nelle offerte. Intanto arrivano le bancarelle che occupano una grossa fetta di prato attorno dove confluiranno tutti i visitatori che aumenteranno a mano a mano si avvicina la sera. Così, anche l’altra parte di prato attorno sarà occupata da un mare di auto. C’è un motivo: l’atteso spettacolo pirotecnico visibile in un ampio raggio di paesi attorno. Ma vederli da vicino ha un altro fascino: così, quando alle 23 si sente il botto iniziale, tutti a testa in su ad ammirare quelle girandole variopinte, quelle fontane che sembrano inondare di luce. È la fase finale di una festa che porta con sé attrazione, gioia e tanta fede.
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