IL PROGETTO
Compra e regala l’Isotta
Il mecenate che l’ha acquistata intende donarla alla città

L’ex Isotta Fraschini? L’ha comprata un mecenate che intende donarla ai saronnesi.
La clamorosa rivelazione è giunta qualche sera fa al centro culturale di Casa Morandi durante il convegno sul futuro delle aree dismesse promosso dall’associazione Attac.
A parlarne è stato l’avvocato Angelo Proserpio, che ha curato l’acquisizione dell’ex Isotta per conto di un cliente che preferisce mantenere l’anonimato.
La cifra che ha portato all’accordo col curatore fallimentare non è stata resa nota.
A novembre, ultimo tentativo di vendita all’asta, l’offerta minima era stata di 3.300.000 euro, ma nessuno si era fatto avanti; poi l’acquisto con trattativa diretta da parte di Proserpio per conto del suo cliente.
«È stata messa al sicuro l’ex Isotta Fraschini. Nelle intenzioni di chi l’ha voluta acquisire, si è voluto sottrarla a quelle logiche che sono scritte in genere nei piani di governo del territorio - ha detto Proserpio - Metterla al sicuro significa non contare che quell’area teoricamente produrrebbe circa 500 appartamenti, quindi sottrarla alla logica speculativa e dell’immobiliare, che ha stressato il nostro territorio da tanti anni. Metterla al sicuro significa fare in modo che sui 120.000 metri quadrati dell’Isotta non si perpetui questa logica e si faccia nascere qualcosa di utile alla comunità. Data la dimensione è un caso paradigmatico in Italia: è una novità a 20 chilometri da Milano e nel centro di una cittadina come Saronno. Va messa al sicuro nell’interesse della città, del territoro e dell’area metropolitana».
A condurre l’appuntamento Roberto Guaglianone di Attac; in sala anche Augusto Airoldi, già presidente del consiglio comunale e in predicato di essere il candidato sindaco del centrosinistra alle prossime amministrative, e il consigliere comunale Nicola Gilardoni.
Proserpio è entrato nel merito fornendo alcune indicazioni: «Questa area Isotta Fraschini, che anche sotto il profilo storico è la più importante a Saronno, ha un ruolo di playmaker nel recupero delle aree dismesse di quel importantissimo lembo di città che sta a sud della stazione centrale e che da oltre 30 anni è sconosciuta ai cittadini, non sanno cosa c’è dentro. L’area era all’asta, per acquisirla abbiamo dovuto fare in fretta: è stata creata una srl, la “Saronno città dei beni comuni srl”, una società a responsabilità limitata nata ad hoc e chi l’ha presa l’ha fatto senza fini di lucro».
Ha continuato Proserpio: «C’è una attenzione innanzitutto urbanistica alla questione. Per ora non sono state compiute scelte, ma è un’occasione che non dobbiamo sprecare. Non solo un parco: un piccolo central park farebbe solo gli interessi degli immobiliaristi che costruiscono attorno. Di certo, no alla grande distribuzione e no ai condomini per ricchi».
© Riproduzione Riservata