LA RIQUALIFICAZIONE
Ex Isotta, bonifica entro luglio
Entra nel vivo la ristrutturazione dell’area industriale rilevata da Giuseppe Gorla

Progetto di bonifica pronto per luglio, completamento delle opere di “pulizia” per aprile 2022: per il recupero della più grande area dismessa di Saronno, l’ex Isotta Fraschini di via Milano, si comincia a dettare l’agenda dei lavori.
È questa la zona dove si insedierà un innovativo museo, con laboratori per gli studenti, dell’Accademia di Belle Arti Brera di Milano, e attorno all’edificio dovrebbe sorgere un campus universitario per 4.000 giovani. Ma il primo atto deve essere necessariamente la bonifica per avere il nullaosta alle successive edificazioni.
Lo sa bene Giuseppe Gorla, ex manager, saronnese e benefattore, che ha comprato l’ex Isotta, che era da tempo all’asta, per donarla alla collettività.
Dopo decenni di passaggi di mano fra immobiliari, l’annuncio ufficiale dell’acquisto dell’area, 120mila metri quadrati alle spalle della stazione ferroviaria centrale da parte di “Saronno città dei beni comuni”, società di Gorla, era avvenuto a febbraio dell’anno scorso (ma l’accordo è del novembre 2019); la somma pattuita non è stata resa nota.
Gorla ha creato un team di esperti e si è già entrati nel vivo della progettazione, partendo appunto dal piano per la bonifica. Ci sono stati anche contatti con il Comune di Saronno e sono stati definiti i tempi. In questi giorni si sta completando il “Piano di caratterizzazione“, primo passaggio per arrivare a luglio al progetto generale di bonifica da sottoporre ad amministrazione civica, Provincia di Varese e Arpa.
All’ex Isotta c’era una fabbrica metalmeccanica: i primi rilievi e carotaggi hanno evidenziato problemi di inquinamento “minori” e dunque l’obiettivo è di giungere a un completamento della bonifica entro luglio 2022, ma non è escluso che si faccia anche prima.
I tempi prospettati sono infatti di 9-12 mesi, e si farà di tutto per centrare questo traguardo.
Intanto nel bosco urbano che è nato spontaneamente in un angolo dell’ex Isotta Fraschini dopo quarant’anni di abbandono (lo stabilimento era stato chiuso negli anni Ottanta), ci sono ora gufi e sono comparse (ritratte dalle immagini delle fototrappole collocate in zona) pure delle volpi.
Per affrontare le tematiche “forestali” sono stati coinvolti anche gli enti preposti, in particolare le autorità regionali. Qualunque sarà la decisione finale, il bosco - nella forma attuale o con una veste “nuova” - continuerà a esistere.
L’intenzione della proprietà è riaprire il prima possibile: già dall’anno prossimo vorrebbe rivedere i cittadini nell’ex Isotta per eventi, iniziative pubbliche o mostre temporanee da allestire in alcuni dei capannoni che si vorrebbero preservare anche perché potenziali testimonianze di archeologia industriale. Intanto, all’interno e all’esterno, sono stati abbelliti con i disegni realizzati da alcuni writers che hanno ottenuto i permessi.
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