IL CASO
Ladri al santuario, via il portone
Non sono riusciti ad entrare ma hanno provocato seri danni. Ora all’ingresso c’è una blindata provvisori
Ladri in azione al Santuario della Beata vergine dei miracoli: forse con un piede di porco hanno cercato di forzare l’antico portale che si trova a margine del tempio sacro, non sono riusciti ad entrare ma hanno causato diversi danni, tanto da costringere alla sua rimozione. Ora è stata sostituita provvisoriamente da una porta blindata, e quella originale è stata inviata ad un laboratorio per il restauro.
La “sparizione” dell’antica porta non è passata inosservata e molti fedeli negli ultimi giorni hanno chiesto spiegazioni ai sacerdoti del Santuario: si tratta di quella d’accesso alla cappella della “Pietà” del battistero, che si trova proprio accanto al Santuario; evidenti anche i danneggiamenti al muro dove c’erano gli stipiti.
I chiarimenti sono giunti direttamente dalla comunità pastorale del Crocifisso risorto, tramite il prevosto monsignor Armando Cattaneo, che ricorda come quella della porta blindata sia «una soluzione assolutamente temporanea». È d’altra parte indispensabile per evitare ulteriori tentativi di accesso agli spazi del Santuario, in attesa della sistemazione della vecchia porta, che poi verrà rimessa al suo posto: «Il portone vero - ha chiarito il prevosto ai fedeli - è in fase di restauro dopo il tentativo di forzatura. Così per non lasciare aperta la cappella è stata posizionata provvisoriamente questa nuova porta».
Giuste cautele, considerando che anche in quest’area del Santuario vi sono tesori artistici ed architettonici: nella cappellina, diventata battistero, si trova l’altare progettato dal Peverelli e realizzato dal Cagnola, e la “Deposizione di Pompeo Marchesi.”
Il Santuario della Beata vergine, costruito a partire dal 1498 e definitivamente completato nel 1666, nel 1923 era stato elevato da papa Pio XI al rango di “basilica minore”. Rientra a pieno titolo fra i beni tutelati dall’Unesco come patrimonio dell’umanità: al suo interno tante opere d’arte, ad iniziare dagli affreschi di Bernardino Luini e di Gaudenzio Ferrari, senza dimenticare le statue lignee di Andrea da Saronno, il “cenacolo” del 1531 ed il “Compianto sul Cristo morto” del 1528.
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