AMBIENTE DA TUTELARE
Lura paradiso degli ornitologi
La nuova area delle vasche di laminazione del torrente ha attirato molti esemplari di specie rare

Appena inaugurate, si sono riempite di uccelli: le nuove vasche di laminazione del torrente Lura sono diventate rapidamente un paradiso per l’aviofauna presente nella zona.
Lo annuncia il direttore del Parco del Lura, Francesco Occhiuto, con riferimento all’area denominata Prati del Ceppo che si trova a nord di Saronno, in territorio di Lomazzo. Si tratta della zona creata con l’obiettivo di “contenere” eventuali piene del torrente, proprio per proteggere l’abitato di Saronno e il circondario.
«I nuovi ambienti nati contestualmente alle opere idrauliche - fa notare Andrea Viganò, ornitologo e naturalista - hanno subito attirato gli animali selvatici, contribuendo all’incremento della biodiversità del parco. Gli uccelli, per colorazioni, varietà e facilità di osservazione, sono sicuramente il gruppo più appariscente. Ora infatti è facilissimo per chiunque, passeggiando lungo le ciclabili realizzate nel progetto, osservare aironi, anatre e altre specie che frequentano le nuove zone umide»
Spiega Viganò che già addirittura durante i lavori le nuove specie avevano iniziato a frequentare l’area: «Tra queste il corriere piccolo, un minuto trampoliere che ha l’abitudine di frequentare aree nuove, ancora instabili, da vero pioniere. La zona di laminazione del Lura ha intercettato il flusso migratorio primaverile degli uccelli facendo registrare presenze davvero significative. Tra le anatre, oltre al sempre presente e coloratissimo germano reale, si sono fatte ammirare la marzaiola, il cui maschio mostra una vistosa virgola bianca sulla testa, e il mestolone che deve il nome all’enorme becco di cui è dotato. Altre specie hanno attirato l’attenzione di appassionati e fotografi, si tratta di voltolino e schiribilla, due rari rallidi che come il porciglione, anche lui presente e osservabile, frequentano le rive di stagni e fiumi celati fra la vegetazione ripariale». Come ricorda l’ornitologo «Si sono fatti vedere e fotografare dal punto di osservazione allestito in prossimità del laghetto: una cosa che non accade sovente. Altra chicca è stata la sosta del pettazzurro, bellissimo passeriforme che, come dice il nome, esattamente come per il pettirosso, ostenta nei maschi adulti un esteso petto azzurro inconfondibile. Grazie all’attenta osservazione di fotografi ed appassionati è stato possibile documentare la presenza di più individui che hanno evidentemente scelto l’area di laminazione del Lura quale sosta per rifocillarsi durante la migrazione. Anche gli aironi frequentano assiduamente l’area: l’osservazione dell’airone cenerino è quotidiana certezza per chi vi va a passeggiare, ma sono stati osservati anche airone bianco, guardabuoi e tarabusino. Sicuramente altre specie si aggiungeranno a questo elenco». Per l’esperto «L’area di laminazione del Lura dimostra come opere idrauliche per la messa in sicurezza del territorio possano sposarsi con l’incremento della biodiversità e con la conservazione della natura. I primi dati sulle presenze di uccelli selvatici, anche specie rare ed esigenti dal punto di vista ecologico, confermano la bontà degli interventi realizzati e la cosa interessante è che siamo solo all’inizio».
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