LO SCANDALO
Saronno, mazzette in ospedale per i cari estinti: arresti e denunce
Quattro impresari di pompe funebri avrebbero pagato alcuni dipendenti per indirizzare le famiglie dei defunti da loro

Tre diversi filoni di indagine, per i carabinieri della compagnia di Saronno che questa mattina hanno notificato dieci misure cautelari ad altrettante persone, fra titolari di imprese di onoranze funebri, addetti dell'obitorio all'ospedale saronnese, medici di base.
LA CORRUZIONE
Il filone principale è quello della corruzione, in merito ai rapporti fra gli operatori delle pompe funebri (a quanto pare, nessuno di Saronno) e gli addetti all'obitorio dell'ospedale di piazza Borella. Con i primi pagare perché i secondi indirizzassero i famigliari dei defunti a scegliere questa o quella agenzia di onoranze funebri per il funerale.
Ma nel corso delle indagini, iniziate giusto un anno fa su segnalazione della direzione ospedaliera, sono emerse anche altre irregolarità. Infatti due dipendenti del nosocomio cittadino sono stati deferiti all'autorità giudiziaria con l'accusa di essersi impossessati di materiale sanitario e per la pulizia.
INDAGATI DUE MEDICI DI BASE
Ancora, altra questione è quella che interessa due medici di base che operavano in un ambulatorio accreditato dell'Asst, l'azienda ospedaliera, e che secondo le accuse avrebbero rilasciato false attestazioni di malattia a dipendenti pubblici e privati.
Nell'insieme sono dunque dieci gli indagati: uno è finito direttamente in carcere, uno ai domiciliari, nei confronto di due è stato emesso il divieto di esercizio della professione medica, per quattro c'è il divieto a esercitare l'attività di impresario funebre, per due è stata prevista la sospensione dall'esercizio della mansioni di addetto all'obitorio. Devono rispondere, a vario titolo, di corruzione, peculato, furto, truffa e falsità ideologica.
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