CASSEFORTI
“Parma”, buone nuove da Roma
Concessa la cassa integrazione ai 34 dipendenti che dall’estate, dopo il fallimento e la chiusura della storica fabbrica, non ricevono un euro

Prima buona notizia dall’estate scorsa per i dipendenti della “Parma Antonio & figli“, la storica fabbrica di casseforti saronnese che lo scorso 27 luglio ha bruscamente interrotto l’attività.
Quel che resta è ora nelle mani del curatore fallimentare nominato dal tribunale: nelle ultime ore è giunta la notizia del disco verde da parte del Ministero per lo sviluppo economico alla concessione della cassa integrazione straordinaria “per cessata attività” ai 34 addetti della società, quelli rimasti (erano stati oltre mille) dopo crisi e ridimensionamenti.
Dipendenti che per il momento non hanno ancora visto un solo euro: infatti non ricevono pagamenti dalla scorsa estate, ma di certo possono tirare un sospiro di sollievo perché nel giro di circa un mese, con l’anno nuovo, otterranno il pregresso con decorrenza 21 agosto, tutto assieme, e poi proseguiranno i versamenti mensili della cassa integrazione sino a quando i singoli ne avranno diritto; tutti gli incartamenti sono stati già trasmessi all’Inps di Milano.
La cassa era stata ufficialmente richiesta dai sindacati, concorde anche il curatore fallimentare Marco Vigna, nel settembre scorso durante un incontro al Ministero dello sviluppo economico a Roma dove erano presenti Valentino Ceriani della Fim Cisl e Giovanni Tonelli della Fiom Cgil, che stanno seguendo passo a passo le travagliate vicende societarie della Parma.
Intanto è fissata per martedì 17 dicembre, al tribunale di Monza, l’udienza con i creditori, ed entro il 16 dicembre ogni dipendente - lo stanno preparando con l’aiuto dei sindacati - consegnerà un prospetto riguardo alle proprie spettanze arretrate e antecedenti il 21 agosto, con riferimento in particolare a tredicesima, allo stipendio di luglio che ancora manca all’appello e al trattamento di fine rapporto.
Intanto, sempre con i sindacati, si stanno cercando differenti prospettive lavorative: operazione non semplice, considerando l’elevato livello di specializzazione di operai e tecnici della Parma e della mancanza, in zona, di altre società impegnate in questo specifico settore.
Qualcuno ha comunque trovato delle alternative, cogliendole al volo; per altri, soprattutto quelli più maturi, potrebbe essere particolarmente difficile reperire un nuovo posto.
Fondata nel 1870, la Parma, che aveva sede in centro a Saronno, in via Garibaldi, ma da tempo aveva trasferito la base operativa e lo stabilimento al confine con Solaro lungo la Monza-Saronno (via Varese), era una delle storiche aziende cittadine. Di attivo rimane solo il sito Internet.
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