LA BONIFICA
Rifiuti radioattivi alle porte di Saronno: verranno rimossi
Il Cesio 137 è da 36 anni in una fonderia tra la città degli amaretti e Rovello: rimozione a breve
Un milione di euro per portare via, o mettere definitivamente in sicurezza, i rifiuti radioattivi che da oltre trentacinque anni si trovano alle porte di Saronno. La vicenda è quella della fonderia Premoli di via Porro e dello sconcertante episodio del 1989: nell’ambito dei normali processi produttivi era stato fuso del materiale proveniente dall’allora Unione Sovietica senza che nessuno sapesse che fosse radioattivo. Successive rilevazioni nel torrente Lura, che passa accanto alla ditta, avevano fatto emergere la preoccupante realtà, c’era del Cesio 137 disperso nell’ambiente. Se il rapido intervento delle autorità e le bonifiche avevano messo al riparo i cittadini della zona da eventuali conseguenze, parte del problema era però rimasto sul posto: impossibile, per una questione di sicurezza, spostare completamente il materiale che risultava inquinato.
LA BUONA NOTIZIA
Ora a dare la buona notizia è stata l’amministrazione comunale di Rovello Porro: «L’altro giorno alla Prefettura di Como è stato firmato l’accordo per la messa in sicurezza del cesio radioattivo ancora stoccato all’interno della Fonderia Premoli, un intervento atteso da molti anni e che consente finalmente di affrontare in modo definitivo una vicenda iniziata tanto tempo fa e che ha segnato in modo significativo la storia ambientale del nostro territorio. Un primo intervento per affrontare la problematica fu avviato anni fa durante il mandato del sindaco Gabriele Cattaneo, che coinvolse gli enti competenti e, tramite la prefettura, ottenne un iniziale impegno del ministero per il finanziamento delle attività di bonifica. Con la conclusione del suo mandato, però, l’iter non trovò continuità e poi non fu portato a termine il procedimento, determinando la restituzione dei fondi ministeriali anche in ragione della scelta di non condividere l’individuazione del Comune quale soggetto attuatore del progetto».
IL FINANZIAMENTO
Proseguono dalla municipalità dell’attuale sindaco Marco Volontè: «Abbiamo ritenuto prioritario riaprire il dossier, comunicando alla Prefettura l’urgenza di riprendere il percorso interrotto e di recuperare il finanziamento necessario per avviare la messa in sicurezza del cesio, anche in considerazione della vicinanza dello stabilimento alle abitazioni e al corso del torrente Lura. Grazie al rinnovato impegno del prefetto, Corrado Conforto Galli, è stato possibile recuperare un finanziamento ministeriale di un milione di euro e avviare un tavolo di lavoro con tutti gli enti competenti. Questo percorso di coordinamento ha permesso di definire in modo chiaro ruoli e responsabilità e di superare le criticità che in passato avevano bloccato l’intervento. Il Comune di Rovello Porro è stato quindi individuato come soggetto attuatore del procedimento, con il supporto tecnico delle altre amministrazioni e degli enti coinvolti».
L’ACCORDO
Come ricordano dall’amministrazione rovellese, «La firma dell’accordo rappresenta un risultato di grande importanza per la comunità: significa dare una risposta concreta e attesa da tempo a un problema ambientale e sanitario rimasto irrisolto per decenni. La messa in sicurezza del cesio costituisce un passo fondamentale per la tutela della salute pubblica e per la protezione del nostro ambiente. Continueremo a seguire con la massima attenzione le fasi successive del procedimento, garantendo trasparenza e aggiornamenti costanti alla cittadinanza».
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