UN RAZZO SULLA NEVE
Valentina Greggio, trionfi e ambizioni
Dopo il titolo mondiale la verbanese oggi in CdM: «E dire che pensavo di smettere»

Non ha problemi ad ammetterlo: aveva anche pensato di smettere. Per fortuna, però, non l’ha fatto. E così l’ultima domenica di gennaio a Vars la verbanese Valentina Greggio ha conquistato il suo quarto titolo mondiale nello sci di velocità. E oggi alle 20 e domani alle 13 andrà a caccia di altre soddisfazioni sulla pista finlandese di Salla, teatro di una prova di Coppa del mondo.
FUORI DAL TUNNEL
«Ero entrata in una sorta di tunnel - racconta -. Di colpo, mi ero trovata a battagliare per arrivare terza. Sono stati momenti difficili in cui ho valutato se non era il caso di interrompere l’attività agonistica. È stata una fase in cui mi sono posta tante domande: se avevo sbagliato qualcosa negli allenamenti o se, più semplicemente, andavo meno forte perché non ero più giovanissima. Ma tante persone, a cui ora voglio dedicare questa vittoria, hanno insistito affinché andassi avanti e alla fine mi hanno convinta».
LA SVOLTA
La svolta, spiega ValeJet, è stata «quando ho capito che le cose a livello tecnico che avevo cambiato dopo aver ottenuto il record del mondo, sperando in un ulteriore salto di qualità, mi avevano, invece, fatto fare un passo indietro».
Questo ennesimo trionfo è maturato in una stagione in cui, complice anche la poca neve, è stato tutt’altro che facile svolgere la preparazione. Anche per questo non sta prendendo in considerazione, attualmente, la possibilità di ritoccare il suo primato: «Casomai vedremo strada facendo».
IL FIDANZATO
In Francia ad applaudirla c’era anche il fidanzato Paolo Rigoni che su Facebook le ha dedicato queste parole: «Hai passato giornate molto dure, ma la tua tenacia e la tua testardaggine ti hanno riportato sul tetto del mondo. Ed essere al tuo fianco in un momento così è stato veramente stupendo ed emozionante. Sono orgoglioso di te».
IL FEELING CON LA VELOCITA’
Greggio è anche maestra nazionale di sci alpino, la sua prima disciplina. È stato a 19 anni che un tecnico l’ha inserita nella squadra di sci velocità. Il feeling è stato immediato. «Mi è piaciuto subito - ricorda - ed è un vero peccato che in Italia è così complicato riuscire ad appassionare la gente al nostro sport». In Francia le cose sono diverse. Alle Olimpiadi del 1992, svoltesi ad Albertville, il chilometro lanciato fu evento dimostrativo. «Ma purtroppo - commenta - non c’è stata continuità. Sinceramente il sogno a cinque cerchi per noi dello speed ski mi sembra molto lontano».
MILLE IMPEGNI
Le giornate della campionessa verbanese sono davvero senza un attimo di respiro tra allenamenti («quando siamo sulle piste s’inizia molto presto e si va avanti sino alle 13»), gare e lavoro. Laureata in Scienze Motorie all’Università dell’Insubria, insegna educazione motoria al liceo scientifico, classico e delle scienze umane “Bonaventura Cavalieri” di Verbania: «Sono davvero grata alla scuola che mi consente di assentarmi quando ho le competizioni». In più è istruttore Fidal ed è responsabile del settore Esordienti e Ragazzi, dai sei ai 13 anni, dell’Avis Marathon Verbania. «Come faccio a conciliare - conclude - tutti questi impegni? Beh, l’ho sempre fatto sin da quando studiavo. I miei hobby? Andare in montagna, fare trekking, e giocare a tennis. Anche i libri che leggo sono tutti inerenti la montagna». E sul fronte musicale non ha esitazioni nell’indicare in “Come la luce” la sua canzone preferita: è il brano che le ha dedicato il cantautore Alessandro Ruspini.
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