INCIDENTE STRADALE
Si schianta contro la rotonda e distrugge la statua di Ribot
Un giovane di 21 anni ha perso il controllo dell’auto senza gravi conseguenze. Il sindaco Vedovato annuncia: «Un vero dispiacere, ma la rifaremo»

Ha resistito sei anni la statua equestre vegetale in cipresso di Dormelletto che rappresenta il più noto cavallo italiano, Ribot. È stata infatti distrutta da un’auto che sulla Statale del Sempione, provenendo da Arona e viaggiando a velocità sostenuta, ha centrato in pieno la rotonda in cui era collocata. L’impatto l’ha distrutta completamente.
«LA RIFAREMO A SPESE DI CHI L’HA DISTRUTTA»
Il sindaco Lorena Vedovato spiega: «L’auto, intorno alle 6 del mattino, non ha visto la rotonda e ha cancellato la statua. Era guidata da un 21enne che era in compagnia di due amici. L’auto ha bucato le ruote, ma non ha avuto gravi danni, mentre sull’aiuola ci sono tuttora i segni dell’impatto. Le video camere di sorveglianza hanno ripreso gli autori dell’incidente e chi era alla guida pagherà tutti i danni». Vedovato annuncia: «Un vero dispiacere, ma la rifaremo senz’altro a spese di chi l’ha distrutta».
LA STORIA DI RIBOT
L’installazione era stata realizzata nel 2018 ed era stata pubblicizzata anche dai mass media nazionali. Ribot fu allevato e visse nelle scuderie di Federico Tesio, il suo allevatore a Dormelletto. Nel 1955, a soli tre anni, si presentò Longchamp, l’ippodromo parigino, per disputare il suo primo “Arc de Triomphe”. Ribot, alla sua prima gara all’estero, tagliò il traguardo per primo. Giorni dopo il cavallo della Tesio fece il bis alla più importante gara europea: la “King George and Queen Elisabeth”. Iniziarono quattro anni di trionfi. L’asso della Tesio nel 1956 disputò la sua ultima corsa sulla pista di Longchamp, dove vinse di nuovo, unico cavallo a vincere due volte la prestigiosa corsa.
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