FIAMME GIALLE
Slot machine accese fuori orario: sanzionati 16 gestori nel Varesotto
Operazioni della guardia di finanza nel primo quadrimestre del 2025. Controlli a Bisuschio, Cocquio e Uboldo dopo i recenti provvedimenti delle amministrazioni comunali

Slot machine accese fuori dall’orario consentito. E arrivano le sanzioni. Accade in vari Comuni della provincia di Varese, compresi Bisuschio, Cocquio Trevisago e Uboldo che hanno di recente adottato provvedimenti in materia.
La guardia di finanza ha eseguito mirati e specifici accertamenti presso i locali e le sale gioco ove sono allocate, esercenti attività di gioco offerta anche mediante apparecchi “AWP” (Amusement With Prizes) e “VLT” (Video Lottery Terminal), in considerazione di un fenomeno che evidenzia dati sempre più rilevanti, atteso l’ultimo monitoraggio disponibile del giocato nella provincia di Varese, relativo al 2023, ammonta a circa 2 miliardi di euro.
LE SANZIONI
Le sanzioni amministrative sono state elevate nei confronti di sedici esercizi pubblici, responsabili di avere violato le Ordinanze emanate dai Sindaci (e i connessi Regolamenti approvati dai Consigli Comunali) per la prevenzione e il contrasto delle patologie (ludopatia) e delle altre problematiche legate al gioco d’azzardo lecito. Tali provvedimenti dispongono lo spegnimento degli apparecchi da intrattenimento, nelle “fasce orarie protette” (orari di entrata e uscita dal lavoro e dalla scuola). La giustizia amministrativa ha ritenuto legittima l’ordinanza comunale con la quale si limita l’orario di apertura delle sale gioco, con l’intento prioritario di ridurre la ludopatia, che costituisce un fenomeno sociale degenerativo, peraltro suscettibile di alimentare fenomeni criminali.
CONTRASTO AL FENOMENO
Tali iniziative vengono intraprese dagli enti locali al fine di regolamentare e al contempo limitare il fenomeno, soprattutto in relazione alla sempre più capillare diffusione delle macchinette. Infatti, la problematica del “gioco d’azzardo patologico” costituisce una sempre maggiore fonte di preoccupazione almeno per quei Comuni della provincia che hanno adottato le predette misure limitative degli orari, tanto per le implicazioni sociali derivanti dalla sua diffusione, quanto per i profili di rischio insite nella sua stessa natura, con particolare riferimento alla tutela della legalità economico-finanziaria del tessuto economico.
GESTORI CINESI
I finanzieri hanno riscontrato, anche tramite l’utilizzo di un performante applicativo in uso alla Polizia Economico-Finanziaria, denominato “SCAAMS”, la messa in funzione di alcuni apparecchi da intrattenimento, in violazione delle predette limitazioni orarie, procedendo quindi alla contestazione degli illeciti rilevati e della sanzione amministrativa pecuniaria, per un totale complessivo nel massimo di circa 160.000 euro, in forza della Legge n. 689/1981 e del T.U.L.P.S. (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza). La puntuale contestazione delle violazioni, basata su elementi oggettivi e inconfutabili, ha dunque favorito l’immediato pagamento delle sanzioni da parte dei gestori verbalizzati, molti dei quali sono risultati essere di nazionalità cinese. Altresì, nell'ambito delle predette attività, sono stati eseguiti mirati controlli di polizia economico finanziaria per finalità antiriciclaggio, finalizzati al riscontro del rispetto delle disposizioni di cui al D.Lgs. n. 231/2007 in materia di identificazione, registrazione e comunicazione dei dati relativi alla clientela, nonché un controllo relativamente al registratore di cassa, con particolare riferimento ai pagamenti effettuati tramite POS. I dati e le informazioni così acquisiti saranno oggetto di successivo approfondimento operativo.
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